domenica 1 maggio 2016

Plutone e confini

 by Robo

Dopo che Plutone fu declassato dall'essere un PIANETA ho avuto, per qualche tempo, una piccola crisi d'identità. Cosa?! È da sempre che i pianeti del sistema solare sono 9 e adesso invece di aumentare di numero torniamo indietro? E abbiamo prima scomodato il nome del signore del Tartaro per un sasso più piccolo della Luna, poi abbiamo deciso che non andava più bene lo status precedente... Bravi! Mi compiaccio! No, non passa. 


Molti furono d'accordo con me e ci fu una protesta internazionale, pacifica, con gente che uscì per strada con cartelli con su scritto cose tipo "Pluto for planet" ma l'Unione astronomica internazionale, stolida, rimase fissa sulla sua posizione: Plutone, pur col suo enorme (per lui) satellite, Caronte, non aveva ripulito la sua area di detriti e quindi non poteva più fregiarsi del titolo di "nono pianeta del sistema solare", sic!




Però Plutone restava nel nostro cuore; per troppo tempo lo avevamo immaginato ultimo baluardo della pianetosità, prima del buio vuoto dello spazio interstellare. Per i non astronomi, infatti,  il sistema solare finisce con Plutone, dopo non c'é più nulla fino alla prossima stella e non molti sanno che da quelle parti é situata la nursery delle comete a breve periodo, la Fascia di Kuiper; in realtà prima di raggiungere i confini ultimi del nostro sistema bisogna fare ancora un bel po' di strada.  Quando, dopo anni di attesa, la sonda New Horizon é alfine arrivata vicino al nostro amato, ingiustamente declassato, abbiamo capito che eravamo ricambiati, anche Plutone ci ama: 


Il suo bianco cuore non mente. Inoltre lui e il suo satellite Caronte ruotano l'uno attorno all'altro mostrandosi sempre la stessa faccia in una affettuosa danza cosmica; Plutone non é un piccolo corpo freddo e anaffettivo.  Alla fine comunque abbiamo dovuto farcene una ragione: Plutone non é più un pianeta, è...un plutino; plutino non per adeguare il suffisso alla designazione astronomica (pianeta nano!) ma perché è solo uno dei tanti corpi, sebbene il più grande, che orbitano oltre Nettuno in risonanza d'orbita 2:3, ossia Plutone ed i plutini fanno due giri completi attorno al sole nel mentre Nettuno ne fa tre. É una sorta di fortunato accordo col gigante gassoso che consente a Plutone e ai suoi congeneri di avere un'orbita (abbastanza) stabile ed evitare di essere perturbati dall'ingombrante vicino. Il nostro, in certi momenti, ne interseca addirittura l'orbità vista la grande eccentricità della propria ma senza risentirne, grazie alla forzosa concordia planetaria. Se il rapporto di risonanza é diverso gli indigeni della Fascia di Kuiper hanno un altro nome, se non hanno alcuna risonanza, nessun accordo gravitazionale con Nettuno, e viaggiano per i c...zi loro sono detti oggetti classici transnettuniani e sono mediamente un poco più lontani dal sole dei plutini.


Tutti quanti concorrono a formare la già citata fascia, un'area in cui tanti pezzi di ghiaccio sporco, di varie dimensioni, ruotano con orbite più o meno stabili attorno al Sole il quale, così distante da loro da apparire puntiforme, é ancora però capace di legarli a sè con l'invisibile mano della sua gravità. Ma l'equilibrio é spesso instabile, tanto che talora basta un urto, una perturbazione gravitazionale, per far "precipitare" qualche pezzo di ghiaccio verso il Sole: sono le comete di breve periodo, precisi metronomi cosmici, come la Halley, per esempio. Ma dalla cintura di Kuipert partono solo piccole comete? (piccole in termini cosmici, molti di quei sassi gelidi sono montagne, alcuni sono estesi come province). Non proprio. Ci sono anche altri pianeti nani. Uno di questi è Makemake e recentemente é stata avvistata anche una sua piccola luna scura, chiamata MK2. Qui una ricostruzione: 


Makemake ha un diametro che è circa i 2/3 di quello di Plutone e non é un plutino, per i motivi detti sopra (niente risonanza con Nettuno) ma resta comunque un plutoide.... Altro degno di nota (e di nome) é Quaoar, pure lui un plutoide ma non un plutino, pure lui con la sua piccola luna. Poi ci sono Orcus che, oltre ad essere un plutoide é anche un plutino e Haumea che è un plutoide ma ancora non si sa se é anche plutino ed é interessante perchè é il pianeta, nano o meno, più ragbystico del sistema solare: 

Tra Plutone, plutoidi e plutini c'é di che confondersi e diciamo pure che gli astronomi a volte appaiono strani con le loro necessità classificatorie ma c'é un senso se riconduciamo tutto alle definizioni: dicesi pianeta nano un corpo sufficentemente massiccio da far sì che la propria gravità gli faccia assumere una forma a sfera; poi é necessario che il corpo sferico non orbiti attorno ad un altro più grande (nel qual caso sarebbe un satellite, come la luna o i satelliti galileiani di Giove, tutti sferici e ben più grandi di Plutone). Tutti i pianeti nani oltre l'orbita di di Nettuno si chiamano plutoidi. E quelli più vicini al sole, invece? C'è n'è uno solo: Cerere, nella fascia degli asteroidi posta tra Marte e Giove. Lui é l'unico pianeta nano di tutto il sistema solare NON-plutoide! Ci siamo recentemente avvicinati a questo piccolo gigante con una sonda, Dawn, che gli ha orbitato attorno e ci ha dato alcune immagini interessanti: 


Ho tenuto per ultimi i 2 più interessanti (ma ce ne sono altri e altri sicuramente ne scopriremo): Eris e Sedna.



La prima delle due è il plutoide più massiccio, più pesante anche di Plutone. Per questo motivo qualcuno la definì, prima del fattaccio della retrocessione, il decimo pianeta. Nonostante il suo maggior peso ha, peró, un diametro minore di Plutone. La cosa interessante é l'eccentricità della sua orbita e l'inclinazione notevole sul piano dell'eclittica (ossia il piano individuato dalla rotazione della Terra attorno al Sole):



Questo fatto ci introduce a Sedna. Quest'ultima è più piccola e meno notevole rispetto a Eris ma si allontana dal sole molto, molto di più. Sotto l'orbita di Sedna, quella di Plutone è in viola:


Qui si capisce che stiamo parlando di qualcosa di diverso. Il punto in cui Sedna è più distante dal Sole (afelio) è di un fattore 10 maggiore di quello di Eris che é già notevole per distanza dal sole ed è stato calcolato che questo pianeta nano ci mette circa 11.400 anni terrestri per compiere il proprio. Non siamo più nel pieno della Fascia di Kuiper, ma Sedna é un visitatore da altrove. Un altrove che é ancora nei possedimenti della nostra stella ma si avvicina di più ai suoi confini. Sedna supera, di molto, l'eliopausa, ossia il limite dell'espansione del vento solare, che, già rallentato, si arresta nel mezzo interstellare:


Sedna si avvicina, almeno all'afelio, al bordo più interno della presunta bolla che rappresenta l'ultimo confine di pertinenza della gravità solare: la Nube di Oort. Da essa partirebbero le comete di lungo periodo, quelle che noi, sulla Terra, vediamo una sola volta.  Il bordo esterno della fascia é l'ultimo confine. Dove esattamente si trovi non è dato per ora saperlo. 
Oltre c'é lo spazio interstellare, sulla via per le sorelle della nostra stella. 


2 commenti:

  1. Vedere tutto cio' come la minestra di Galactus non e' molto poetico, vero?

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  2. vecchio tassonomo che non sei altro...

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