venerdì 27 novembre 2015

Le dimensioni contano

by Robo

Sì, contano.
E per gli animali cambiano le regole.
Provate a pensare ad un campo erboso: per un ruminante delle dimensioni di una mucca parliamo di un pascolo. Erbe di varie specie, che finiscono tutte nella sua pancia, lei cammina letteralmente sul suo cibo, un po' come se noi lo facessimo su un asfalto ricoperto di prosciutto, o di rigatoni a seconda dei gusti.
Ora prendiamo un topo, più piccolo di una mucca di un fattore 30.000, 20 grammi contro 600 kg. Per il roditore il pascolo è un bosco di arbusti alti più di lui. Non li mangia ma può nutrirsi dei semi e degli insetti. Può nascondersi nelle buche del terreno e può essere predato. La mucca non può nascondersi ma non può neppure essere predata, almeno qui.
Un insetto come una formica è più piccolo di un topo di un fattore 4000 e per lei il bosco di arbusti è una foresta di alti alberi. Un terreno accidentato in cui può trovare di tutto per il sostentamento della propria colonia, ma anche tanti pericoli.
E' un esempio banale tanto per mostrare che le dimensioni contano, perché consentono di accedere a nicchie ecologiche diverse anche restando nello stesso identico posto. Questa cosa è tanto valida che topi e ratti possono occupare lo stesso prato o, più probabilmente, la stessa cascina, a fronte di una differenza dimensionale di un fattore 10; ovviamente per il topo non è salutare incrociare il ratto.

sabato 7 novembre 2015

La conquista dell'aria

by Robo

Di tutti i cambiamenti ce ne sono stati alcuni che hanno aperto nuovi mondi, letteralmente.
Quando alcuni pesci divennero tetrapodi e di quando alcuni dinosauri impararono a volare si trovarono davanti praterie evolutive. Gli animali marini si giovano della spinta idrostatica per minimizzarla ma se cominci a camminare sulla terra con la gravità devi farci i conti, seriamente. Se poi vuoi volare allora le strutture devono essere affinate a livelli mai visti prima.
Se si pensa che la conquista dell'aria è il risultato di meccanismi assolutamente non coscienti e senza fine ultimo si resta un po' storditi. Si capisce anche perché viene così facile cercarlo, un fine.