domenica 17 giugno 2018

AL DI LA' DEL TEMPO E DELLO SPAZIO

L’uomo e’ un animale irrequieto.
Non ci accontentiamo proprio di vivere il nostro tempo, ci sentiamo intrappolati in una esistenza troppo lineare che porta dalla culla alla tomba, e finiamo per domandarci costantemente che futuro ci aspetta o come sarebbe andata se avessimo compiuto scelte differenti.
Lontani anni luce dalle pragmatiche filosofie orientali che concepiscono il presente come l'unica realta’ possibile, siamo curiosi di saper cosa c’e’, ci sara’ o c’e’ stato, dietro al famigerato "Angolo". E’ la nostra natura ribelle, che cerca di liberarsi dalla schiavitu’ di schemi e ritmi troppo rigidi. Immaginiamo percio’ che il suddetto "Angolo" sia grande abbastanza per nascondere l’intera nostra esistenza passata e futura, od infiniti mondi alternativi al nostro e che si riesca, un giorno, a darci una sbirciatina.
E la scienza, figlia nobile della nostra atavica curiosita’, cercando affannosamente di spiegare tutto, ci illude che questo “tutto” sia davvero gia’ a portata di mano.
Le teorie filosofiche di Giordano Bruno, i buchi neri, la relativita’, la quarta dimensione, la teoria delle stringhe : a piccoli passi ci avviciniamo alla meta.
Per nostra fortuna la fantasia corre molto piu’ veloce della realta’.
E si muove su due dimensioni : il tempo e lo spazio.

 Il tempo 

Scienza e fantascienza sono riusciti a definire almeno quattro modi per viaggiare nel tempo:

 L’animazione sospesa 

Gia’ nell’ottocento alcuni scrittori avevano intuito quale fosse il modo piu’ sicuro e semplice di viaggiare nel tempo : addormentarsi per poi risvegliarsi anni dopo nel proprio futuro.
Minima fatica, massimo risultato.
Ti perdi “solo” un pezzetto di vita, ma potrebbe essere un danno accettabile per sfamare la nostra insaziabile curiosita’.
E’ quello che accade a Rip van Winkle nel racconto di Washington Irwing del 1819, che si addormenta per vent’anni sotto un albero, risvegliandosi poi alla fine della guerra (nella fattispecie quella d’indipendenza americana) che nel frattempo lo ha privato di moglie ed amici.
Anche il protagonista de “Il risveglio del dormiente” (1899) di H.G.Wells, dopo un sonno lungo ben 203 anni, viene riconsegnato ad un mondo irriconoscibile ed ostile.
Di sospensione vitale (in questo caso tramite erbe dalle misteriose proprieta’) e conseguente viaggio nel futuro si parla anche nel romanzo di Emilio Salgari : “Le meraviglie del duemila” del 1907.
Questi primi esempi di romanzi fantascientifici, oltre al puro intrattenimento, avevano l’obiettivo di fungere da monito per una societa’ che gli autori vedevano cambiare troppo rapidamente.
Il sonno criogenico e’ ancora l’unico sistema concreto e praticabile che abbiamo ipotizzato per riuscire a sfidare le leggi della natura e del tempo.
Sara’ utile in futuro per affrontare i lunghi viaggi interstellari, come e’ gia utile ora per rendere credibili i films di fantascienza.
Come ogni sistema, ha pero’ ha i suoi rischi.
In “Pandorum” (2009) di Christian Alvart, ad esempio, il precoce risveglio di parte dell’equipaggio di una astronave interstellare crea un caotico miniuniverso dove passato e presente finiscono per coesistere con effetti devastanti.
In “Iceman Cometh” (nelle due versioni del 1989 e del 2014) un guerriero samurai ed il suo acerrimo rivale precipitano in un ghiacciaio e si risvegliano duecento anni dopo per continuare la loro sfida.
In “Demolition man” (1993) e’ il turno di Silvester Stallone e Wesley Snipe, rispettivamente nei ruoli di poliziotto e criminale, di riproporre gli stessi schemi narrativi.
Questo sistema pero’ puo' essere utilizzato per viaggiare in una unica direzione : il futuro.
In “Stati di alterazione” di Ken Russel (1980) invece, il protagonista (William Hurt),  richiuso per un esperimento in una capsula di deprivazione sensoriale, subisce una regressione fisica e psichica che lo trasforma in un uomo primitivo : e’ un anomalo viaggio temporale, dove il tempo si modifica solo per lui.