domenica 21 febbraio 2016

LSOC (Evoluzione e rivoluzione nel fumetto supereroistico)


Da dove vengono le idee?
Da un misterioso iperuranio come teorizzava Platone, da una dimensione parallela, oppure si possono piu' semplicemente progettare a tavolino per creare opere di sicuro successo?
Sono frutto del caso (o della necessità) come fosse un vero e proprio processo darwiniano?
Ma soprattutto: come evolvono le idee?
Quand'è che diventano una vera  rivoluzione,  lasciando libera la fantasia di frantumare gli argini della fredda logica per esondare nel  terreno della pura illogicità?

Che sia chiaro fin da ora: non risponderò esaurientemente a nessuna di queste domande...

domenica 14 febbraio 2016

Onde invisibili nel cosmo

by Robo

Quando Einstein, dopo la Relatività speciale, scrisse le equazioni della Relatività generale (ossia aggiunse la perturbazione indotta dalla massa nello spazio-tempo) ne scaturì una nuova rappresentazione del cosmo. Lo spazio diventava una tela tridimensionale, impossibile da visualizzare per noi se non togliendo una dimensione e descritto tramite formalismi matematici, in cui i corpi dotati di massa lasciano un'impronta che rappresenta la gravità. Questo incurvamento dello spazio rende bene la spiegazione delle rivoluzioni dei corpi celesti attorno ad altri più massicci, anche se, in realtà, si ha una rotazione comune attorno al centro di massa del sistema stesso ma se uno dei corpi ne contiene il 99%  va da sè che il suo centro coincide praticamente con quello già citato. Ma questo veniva già spiegato efficacemente dalle leggi della gravitazione di Newton.
Però, se è intuitivo, dopo Newton, che due corpi si attraggano, gli avvallamenti dello spazio tempo consentono di spiegare il fatto che anche la luce, che massa non ha, devia serfando su queste ondulazioni, fino a esserne talora collimata, come accade con le lenti gravitazionali:  masse enormi, di solito ammassi di galassie, che fanno convergere, per caso lungo la nostra linea visuale, la luce di oggetti posti dietro di loro, concentrandola, aumentandone l'intensità. Insomma, dei fortuiti telescopi naturali che ci fanno osservare la luce di oggetti debolissimi, anche se la sagoma ne risulta fortemente deformata.