domenica 29 marzo 2015

DUE O TRE COSE CHE SO SUI FUMETTI (il resto della storia)

Modern Age

Mancava solo un ultimo universo da esplorare prima di poter dire di avere il completo controllo su tutto il fruibile umano in materia di fumetti e suoi derivati.
Ci penso' la Granata Press durante gli anni ottanta a farci conoscere un mondo culturale e grafico totalmente diverso da tutto cio' che avevamo visto fino ad allora : scoprimmo cioe' che Giappone non voleva dire solo Pearl Harbour e Kurosawa, ma anche Akira e Crying Freeman.
Stavo per diventare un Otaku, e non sapevo nemmeno cosa voleva dire.
Bisogna dire una cosa: i giapponesi sono strani.
Col tempo ho imparato ad amare la loro cultura, la loro visione del mondo e dell'essere umano, pur con tutti loro infantilismi e le loro fobie, amarli davvero, con tenerezza e rispetto.
Pero' sono davvero strani.

giovedì 26 marzo 2015

Alla Marvel avevano capito tutto

by Robo

Il Tribunale vivente, Eternità, il Beyonder, il Cubo cosmico, i Celestiali, le 7 Gemme, l'Osservatore, Galactus.
Sono i mattoni principali della cosmogonia Marvel.
Magari l'universo fosse così pieno di protagonisti, magari fosse tanto antropomorficamente rassicurante...
Le cose non stanno affatto in questi termini ma c'è comunque tanto materiale per un confronto, solo che è roba difficile per i non addetti ai lavori; anche per me quindi.
Ne sono da sempre affascinato, da sempre leggo cercando di capire, molto poco capendo. Provo a farvi un sunto, sperando sia decente.


domenica 22 marzo 2015

DUE O TRE COSE CHE SO SUI FUMETTI (parte seconda)

Silver Age

 Anni settanta: la Marvel sbarca in Italia.
 Io ho sempre amato i personaggi Dc, buffi, grotteschi e colorati, ed ancor oggi li preferisco.
 Anche perche' attualmente la cosiddetta Casa delle Idee di idee ne ha davvero poche, e si e' un po' persa in un caos creativo in odore di riciclo, colpa soprattutto di disegnatori pessimi ed autori defidelizzanti.
 Ma la freschezza e la familiarita' che allora sprizzava da ogni retinato di quel nuovo mondo supereroistico, mi conquisto' Immediatamente.
 Era la potenza visiva di "King" Kirby insieme all'epica ironia del buon vecchio Lee.
Ma in fondo una famiglia di super esseri e' pur sempre una famiglia, un nerd che si arrampica sui muri pur sempre nerd, un cieco che volteggia tra i palazzi, sempre cieco e'.
 I supereroi cioe' erano piu' vicini che mai, questa la grande innovazione di Jack e Stan, e noi eravamo li' pronti ad afferrarli.
Anzi eravamo proprio noi con i nostri problemi quotidiani, proiettati sulla carta insieme a nemici impossibili ed epiche battaglie piene di colore e di suoni onomatopeici grandi come cartelloni pubblicitari.
 Il loro pseudo-realismo fece davvero la differenza, e cose piu' banali, come proteggere la propria identita' segreta dalla curiosita' della zia May, cercare semplicemente di sbarcare il lunario tra un mostro e l'altro, o tentare di baciare Jean Gray senza bruciarla viva col raggio ottico, a volte mettevano, giustamente, Rhino e il Fenomeno sullo sfondo.

martedì 17 marzo 2015

Ragnacci e ragnetti - parte terza

by Robo
Prosegue da Ragnacci e Ragnetti - parte seconda

Ragni che mimano le formiche.
Le formiche le mimano un po' tutti ed i motivi sono diversi.
Gli insetti, che ovviamente formiche non sono, possono mimare la forma e l'aspetto di formiche perché gli conviene. Le formiche sono animaletti incazzosi e talora forniti di armi chimiche, non tutti le predano e qualcuno evita di farlo, per cui, in certi casi, somigliare ad una formica è più conveniente che non somigliargli affatto. Anche i ragni adoperano spesso tale forna di mimetismo che si chiama batesiano, e tale tipologia di somiglianza inconsapevole si ritrova tra gli insetti anche nei confronti di altri imenotteri che non siano le formiche: ad esempio alcuni ditteri (mosche) adottano una colorazione che può far pensare siano vespe, o alcune farfalle non velenose mimano i colori di altre specie che invece contengono sostanze repellenti nei tessuti. Più assomigli ad una formica, per forma, odore e comportamento più puoi vivere nei pressi della comunità e godere di una maggior protezione dai predatori, ma in questo caso la capacità mimetica batesiana deve essere particolarmente perfezionata per non cadere vittima delle formiche stesse. 

lunedì 16 marzo 2015

DUE O TRE COSE CHE SO SUI FUMETTI (parte prima)

Golden Age

Onestamente non so come tutto e' cominciato.
So solo che non e' ancora finito, e anzi rimane una salvifica boa di salvataggio in questo oceano di perenne insoddisfazione.
Di sicuro tutto comincio' ben prima dei supereroi, proprio quando l'invasione di orde di meraviglie provenienti da oltre oceano stava iniziando.
 Devo dire che in questo campo noi italiani ci siamo difesi sempre molto bene, contrapponendo solide barriere contro la marea montante in lattex e spandex.
Ma andiamo per ordine.
Nella mia memoria a lunghissimo termine rimangono imperituri i due capisaldi del mio nascere collezionista compulsivo ed amante appassionato dell'arte sequenziale: il Gordon di Alex Raymond (tutto muscoli guizzanti e pose statuarie) e il Valiant di Hal Foster (un mix di virile medievalita' e femminea delicatezza).
Valiant, come d'altronde in tutto il lavoro di Hal Foster, non usava ancora i balloon, ed ogni vignetta era commentata unicamente da alcune righe di didascalia, come fossero piccoli quadri che vivevano di una loro completa autonomia, dandoci tutto il tempo di gustare la scena che rappresentavano, e a distanza di anni infatti risplendono ancora di luce propria nel mio casellario mentale.
Anche Gordon , uno dei piu' illustri prototipi del fumetto di fantascienza, che pure li usava ogni tanto, era costruito come se la plasticita' di forme e situazioni fosse sempre piu' che sufficiente a rappresentare trama e sentimenti con la giusta enfasi.

venerdì 13 marzo 2015

The dig

by Robo

Sono un po' indeciso.
Non so bene se valga la pena, ma sono curioso. Allora comincio a grattare la crosta, la mia. Esternamente sono un informatore scientifico del farmaco, locuzione altisonante per definire un sottoproletario della parola, vestito finto-elegante.
Ma, ovviamente, non é tutto me. Se mi do un po' da fare posso trovare altro, sotto.



giovedì 12 marzo 2015

Ragnacci e ragnetti - parte seconda


by Robo

Prosegue da: Ragnacci e ragnetti - parte prima

In questo proseguo della "araneide" parliamo en passant degli araneomorfi, ossia i ragni con i cheliceri che convergono, ossia la stragrande maggioranza di specie.

A differenza dei migali/tarantulas che si assomigliano molto qui si trova veramente di tutto.
Tanto per fare qualche esempio: la "nostra" tarantola o ragno lupo, i gambalunga che sopravvivono, non si sa come, nelle polverose cantine, le vedove nere con la versione italica "annacquata", i ragni striati o crociati che fanno bellissime tele simmetriche e poi si mettono al centro di esse (spero vi sia capitato di vederli, a me è successo).

Ma c'è tanto altro, tanto che va molto oltre le mie conoscenze ma che grazie ad un'accompagnamento di immagini condivise in rete da fantastici fotografi vorrei condividere.
La mia trattazione è fortemente parziale, incompleta e dilettantistica.

venerdì 6 marzo 2015

Ragnacci e ragnetti - parte prima

by Robo

Amo i ragni.
Non che non mi incutano un certo timore. Ma mi piacciono assai nel loro aspetto così palesemente da predatori e mi affascinano i loro 8 occhi semplici, più espressivi di quelli composti degli insetti.
In effetti i cheliceri artigliati non fanno certo pensare a pacifici erbivori e, di tutte le specie scoperte (migliaia), solo una, al momento, è risultata nutrirsi di vegetali: una sorta di panda aracnoide.
É innegabile che il modello zanne velenifere-pedipalpi-ottogambe-tela eventuale è stato di successo; attorno a questo schema si sono avute modifiche di forma, di abitudini, di dimensioni ma (quasi) mai tali da non farci capire che ci troviamo di fronte ad un ragno.

giovedì 5 marzo 2015

IL GRIGIO

(storiavera)

 Il bonzo sfreccia sulla interstatale nella sua piccola utilitaria grigio topo.
 I campi allagati, le masserie spezzate dal terremoto, gli alberi piegati dalla neve ormai sciolta da tempo in mille rivoli e pozzanghere, gli fanno da cornice su entrambi i lati della strada, che come un fiume impetuoso, striscia via sotto di lui, inafferrabile.
 Non e' facile dirsi taoisti in questi giorni difficili di catastrofi naturali e miserie umane, difficile affidarsi semplicemente alla corrente, con estasi ed abbandono.
 E' una lotta giornaliera tra la serena accettazione di un destino taccagno, ed i sempre piu' frequenti scoppi di rabbia contro il medesimo, in cui la frangibile umanita' di cui si e' schiavi da sempre, si rivela nuda ed indifesa.

domenica 1 marzo 2015

Di quando ero Sventato (prima parte)

Ovvero: L'Ombelico di Forlì 01
by MadPeaks

Nei film investigativi arriva sempre quel momento in cui il criminologo (o il pazzoide criminale) tesse sui muri della sua stanza una ragnatela fatte di appunti, foto e puntine su carte geografiche. Parte dai punti di riferimento a prima vista banali e poi tracciando linee crea incroci per ricavarne altri meno scontati; ad un certo punto, si spera, sarà chiaro il disegno ed il punto preciso, l'origine da cui ogni trama si dipana. 
Quel pazzoide stavolta sono io e la cartina su cui lavoro è quella di Forlì e dei suoi dintorni. 
Il materiale è composto da ricordi, ricerche, strumenti digitali e tanto nastro adesivo.

Il punto di partenza è a piacere, ed io scelgo proprio questo:


Forlì. Giugno 1981, lunedì mattina.


Una nuova INCREDIBILE avventura!!!