Partiamo con una semplice domanda: cos'è la vita?
Intendo in senso biologico... non fatevi fregare dal titolo!
Okkey, allora dovrebbe essere più semplice dare una risposta se non consideriamo necessità filosofiche o finalità esistenziali. Invece rimane comunque difficile metterci d'accodo su una definizione condivisa, condivisa da tutti.
Intendo in senso biologico... non fatevi fregare dal titolo!
Okkey, allora dovrebbe essere più semplice dare una risposta se non consideriamo necessità filosofiche o finalità esistenziali. Invece rimane comunque difficile metterci d'accodo su una definizione condivisa, condivisa da tutti.
"Ma come?" direbbe qualcuno "Checcevole!? Mica c'è da esse Einstein! Se respira, se magna, se tromba. Tutto qua!".
Come indica costui, l'individuazione di tali funzioni appare appropriata per un bel pezzo dell'albero della vita: molte creature respirano, mangiano e si riproducono e se allentiamo tali concetti vediamo che restano validi anche per chi non ha un'apparato respiratorio, non ha neppure quello digerente e tanto meno organi copulatori veri e propri: i protozoi e i batteri.
Questi organismi unicellulari non dispongono, ovviamente, di polmoni, bocca e pene ma, in soldoni, fanno anch'essi le medesime cose dei metazoi (che siamo noi e tutti quelli costituiti da più cellule che formano tessuti diversi): traggono dall'ambiente l'energia, gli elementi costitutivi delle loro strutture e si moltiplicano.
* Inciso tecnico
Sull'atto del nutrirsi risulta, probabilmente, facile comprendere che, anche senza una vera e propria bocca, esistono altri modi per fare passare i nutrimenti esterni all'interno; per esempio assorbendoli attraverso una membrana o, come fanno le amebe, avvolgendoli fino a internalizzarli. Invece fatichiamo a individuare nella respirazione qualcosa di diverso dall'atto di inspirare e espirare l'aria nei polmoni. In realtà quello é solo il primo passo del percorso che porta l'ossigeno dagli alveoli polmonari ai globuli rossi del sangue poi da questi ai tessuti in cui si svolge la respirazione cellulare che ci permette di sfruttare il nostro gas preferito per ricavare la massima energia dai substrati, producendo come scarto l’anidride carbonica (aka biossido di carbonio aka CO2 ) che segue il percorso inverso. Il resto è solo trasporto e le modalità dello stesso cambiano: gli insetti respirano ma non hanno né polmoni né globuli rossi, idem le piante.
Questi organismi unicellulari non dispongono, ovviamente, di polmoni, bocca e pene ma, in soldoni, fanno anch'essi le medesime cose dei metazoi (che siamo noi e tutti quelli costituiti da più cellule che formano tessuti diversi): traggono dall'ambiente l'energia, gli elementi costitutivi delle loro strutture e si moltiplicano.
* Inciso tecnico
Sull'atto del nutrirsi risulta, probabilmente, facile comprendere che, anche senza una vera e propria bocca, esistono altri modi per fare passare i nutrimenti esterni all'interno; per esempio assorbendoli attraverso una membrana o, come fanno le amebe, avvolgendoli fino a internalizzarli. Invece fatichiamo a individuare nella respirazione qualcosa di diverso dall'atto di inspirare e espirare l'aria nei polmoni. In realtà quello é solo il primo passo del percorso che porta l'ossigeno dagli alveoli polmonari ai globuli rossi del sangue poi da questi ai tessuti in cui si svolge la respirazione cellulare che ci permette di sfruttare il nostro gas preferito per ricavare la massima energia dai substrati, producendo come scarto l’anidride carbonica (aka biossido di carbonio aka CO2 ) che segue il percorso inverso. Il resto è solo trasporto e le modalità dello stesso cambiano: gli insetti respirano ma non hanno né polmoni né globuli rossi, idem le piante.