by Robo
Ho sempre amato gli agrumi. Non solo per la loro peculiare valenza organolettica ma anche per la promiscuità che dimostrano, in effetti sono i frutti più "facili" che si conoscano.
Anche le mele non scherzano e infatti la varietà più diffusa al mondo é la Golden delicious, un ibrido naturale rinvenuto casualmente. Peró le mele si incrociano, creando nuove varietà, all'interno della stessa specie, un po' come accopiare, nel mondo animale, un pastore tedesco con un Doberman.
Gli agrumi, invece, non hanno disprezzato, magari con un piccolo aiuto umano, l'incrocio interspecifico, più simile a quello che porta al mulo tra asino e cavalla.
Le specie originarie erano tre: il mandarino, il cedro ed il pomelo. I primi 2 penso li conosciamo tutti, il terzo é un agrumone cinese con la buccia spessissima che rappresenta una protezione nei confronti delle cadute al suolo da molti metri di altezza, visto che la pianta del pomelo é un albero.
Mentre il pomelo é solo il pomelo ed il cedro é solo il cedro, la parola mandarino ha margini sfumati ed oltre all'originale specie Citrus reticulata viene usata talora per indicare vari ibridi dello stesso di cui i più famosi sono le clementine, risultato dell'amore coatto tra mandarino (ma non l'originario, un mandarino di seconda generazione figlio di un pomelo maschio ed una vera lady mandarina pura) ed arancio; ci sono anche i tangerini (più famosi negli States). L'arancia, la regina degli agrumi, con le vette di sapore raggiunte, a mio parere, dal tarocco siculo, è a sua volta un ibrido! E questo é un po' scioccante per la nostra categorizzazione aristotelica, é un po' come scoprire che Sofia Loren é un travestito! Ebbene sì, l'arancia deriva da una notte di sesso proibito tra un pomelo femmina ed un mandarino maschio; considerate le rispettive moli é un po' come se un nano avesse fatto all'amore con la venere callipigia. Con tutti 'sti mandarini di prima e di seconda generazione il quadro é un po' complicato comunque si é riusciti a dipanarlo, almeno parzialmente:
Nell'ascendenza del limone ci stanno l'arancio amaro ed il cedro, quindi dopo la purezza della regina degli agrumi ci siamo giocati anche il re; se Hitler avesse ragionato un po' su sta cosa avrebbe portato al macero tutti i limoni, le arance ed i pompelmi, per salvare le pure schiatte degli agrumi originari, le esperidi ariane (esperidio é il nome di questa tipologia di corpo fruttifero).
Due parole su alcuni agrumi minori: il chinotto si pensa sia nato come mutazione spontanea del melangolo, l'aracio amaro. Il bergamotto potrebbe aver avuto una genesi analoga. Per il lime si ripropone la questione mandarino, nel senso che tutto ciò che ha una forma "limonoide" ed un colore tendente al verde viene chiamato lime, anche se ne esistono di parecchi tipi.
Ma se pensate che un agrume possa avere solo una valenza alimentare od ornamentale sareste sorpresi di scoprire che non é così.
Presso le comunità ebraiche esiste una importante festa religiosa che si chiama Sukkot, più o meno equivalente a Festa delle capanne.
É una sorta di settimana santa (abbondante) che ricorda il viaggio nel deserto verso la terra promessa di Israele, durante la quale é (sarebbe?) d'obbligo un pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme.
Le celebrazioni sono accompagnate dalla esibizione delle quattro specie vegetali che accompagnarono gli ebrei in quel periodo e sono citate nelle Sacre Scritture, una di esse è il cedro, chiamato Etrog. Se ne utilizzano diverse varietà tra cui la Balady:
La Moroccan:
E la Greek che é considerata la più Kosher.
Un Etrog giusto deve anche rispondere ad alcuni canoni estetici:
Ma il mio Cedro preferito é un'altro, utilizzato come offerta votiva nei templi buddisti o come ornamento nei giardini.
Si chiama Buddha's hand e la sua forma digitata é dovuta ad una mutazione, mantenuta dall'uomo per la peculiarità di forma che ne deriva.
La tradizione suggerisce che il Buddha preferisce le disposizioni a digitazioni chiuse e compatte:
Io invece preferisco le forme degne di chiamarsi "agrume di Cthuluh":
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