By MadPeaks
Era il venerdì prima di Natale del 2010, nella sede dell'azienda ACME SpA a Bologna.
La responsabile delle risorse umane ci invitò nel suo stile poco cordiale ad abbandonare le postazioni di lavoro.
«Rinfresco di Natale e comunicazioni del direttore in sala riunioni. Avvicinatevi. Dai... veloci, su, chiudete tutto.»
La mancanza di rispetto mi infastidì; quando parlava con noi aveva sempre quel tono stanco... come quello di una madre pentita di aver messo al mondo solo canaglie e fannulloni.
Quel giorno era come se ci dicesse: «Inutili aziendali del piano basso, potete smettere di fingere di lavorare!»
Al contrario, quell'interruzione brusca avveniva in un momento critico. Alcuni dettagli di una procedura non erano stati ancora fissati e sarebbero certo svaporati nella testa durante la pausa natalizia; questo voleva dire dover riprenderne faticosamente i fili a gennaio. Esitai un attimo sullo schermo del PC.
«Avanti!!!» Fui subito rampognato dal cane pastore. Probabilmente al piano superiore immaginavano che il software si creasse spontaneamente oppure introducendo impercettibili peti all'interno degli ambienti di sviluppo!
Mentre lei, pregiudizio per pregiudizio, non era altro che una feticista di organigrammi fatti di pance, sottopance e sottopance di sottopance. Poco interessata al reparto produttivo, a chi cioè, in ultima analisi, faceva il lavoro effettivo che le pagava il part-time tutti i mesi.
Ci alzammo dai nostri posti e salvando e spegnendo tutto con un corale
Massì, chissenefrega.