martedì 29 settembre 2015

Il Disegno del Giorno Prima

1985-2015
In attesa della cena di classe della Sezione D 
Trenta anni dopo

Memorie dalle retrovie #1: Il Disegno del Giorno Prima


Eravamo in seconda liceo, credo.
Roberto ed io eravamo nell'ultima file del banco centrale. Era questo un luogo piuttosto discreto perché posizionato all'interno di un cono d'ombra proprio davanti all'insegnante che garantiva una semi-invisibilità.
Passate le prime quattro ore, che di solito erano di Ricca o di Bertaccini, talvolta arrivava la Bice ed allora cominciavamo a sbroccare veramente.
Tentavamo allora di rimanere presenti a noi stessi tramite un'attività ricreativa che ci dava parecchie soddisfazioni, cioè tappezzare il banco di disegni.
Era una forma di collaborazione, io ci mettevo la mano e Roberto dava spunti, appunti critici e feedback positivi; i suoi commenti erano importanti per capire se i lavori stavano procedendo bene ed il suo entusiasmo una forte motivazione.
Quelle volte che il lavoro ci sembrava particolarmente riuscito invitavamo Il Camorra e Giulio (sempre in fondo ma banco accanto alla finestra) a dare un'occhiata. E loro non mancavano di farci sentire la loro buona disposizione nei nostri confronti.
Sì, si stava bene lì nelle retrovie.

I soggetti dei disegni erano di solito grotteschi; facce strane, animali immaginari ma anche situazioni comiche o che a noi parevano tali. Grandi sghignazzate, e per fortuna che Roberto col tempo era riuscito ad addomesticare (parzialmente) quel problema della risata esplosiva che avrebbe denunciato l'uscita dal seminato didattico.
Purtroppo quei disegni erano creazioni molto effimere, fatte con matite morbide che permettevano di effettuare delicate sfumature tramite lo sfregamento coi polpastrelli.
Ma il vero problema era che ad ogni uscita dal liceo lasciavamo in classe un banco riccamente istoriato e lo ritrovavamo il giorno dopo completamente lustro. Era una grossa delusione per tutti e due. A volte i disegni dovevano essere completati, a volte erano molto promettenti. Succedeva che un tratto, un occhio o una espressione fossero particolarmente riusciti, e rifarli poi a memoria senza dimenticare qualcosa era impresa vana.

Il bidello pulitore era implacabile, non aveva pietà. Mai.
Nel pomeriggio cancellava quelle figure come se non ne attribuisse alcun valore, come se fossero state macchie, righe a matita casuali, appunti temporanei. Per noi invece ogni volta era un pezzo della nostra cappella sistina che andava perso irrimediabilmente.

Che bidello distratto, pensavamo all'inizio, ma alla lunga ci venne una spiegazione plausibile, ed era che il bidello fosse in realtà un altro insegnante esigentissimo, tipo la Ricca Rossellini de Sanctis, colei che riuscì a darmi cinque e mezzo anche quella volta che con grande impeto e convinzione nei miei mezzi mi consegnai volontario in latino. Gli esempi di spietatezza in questo senso non ci mancavano.
Forse questo bidello non era un iconoclasta, anzi... ci stava chiedendo la perfezione formale e perciò attendeva solo di essere convinto, conquistato.
Speravamo nella nostra ingenua spavalderia da quindicenni che in un pomeriggio di rivelazione il gesto di quella mano impietosa dotata di spugna sarebbe stato trattenuto dall'eccellenza di una nostra creazione artistica.

Ed incredibilmente quel giorno venne!


Era una mattina con un sole pallido. Roberto ed io prendemmo i nostri posti alle 8,30 e rimanemmo immediatamente sorpresi trovando intatto, quasi conservato con cura (i segni a matita tendevano a sbavare e a dissolversi al minimo passaggio di palmo lievemente sudato) il nostro magnifico disegno del giorno prima!
«Hai visto!» esplose Roberto con tutto il suo gratificante entusiasmo «Questa volta non l'ha cancellato! Cima hai proprio fatto un lavoro stupendo stavolta!!!» «Porcaputtana Roberto!!!»
Pacche sulle spalle, morale alle stelle.
Certamente quel disegno era destinato ad essere uno dei più monumentali mai usciti dal nostro atelier di grafite su formica. Vasto, panoramico e non ancora del tutto completato; c'erano ancora particolari da perfezionare, dettagli da aggiungere!
Quel giorno mi misi all'opera ben prima dell'ora della Bice, pensando Al diavolo, per i polinomi ci sarà sempre tempo! Il bidello sarebbe stato orgoglioso nel vedere che la sua fiducia era stata ricompensata!

Questa atmosfera con il tema di Momenti di Gloria in sottofondo durò fino all'intervallo, quando fu bruscamente interrotta.
«So chi siete! Siete voi due!!!»
Il bidello, quello basso e quadrato, era entrato nell'aula con un passo di silenzioso rispetto per le autorità docenti ma con occhi cattivi cattivi solo per noi, che eravamo ancora ai nostri posti a scribacchiare sui diari. Lo guardammo con occhi da cuccioli spaesati. Era il momento dell'outing, ma non era come ci aspettavamo e la piega presa era difficile da interpretare. Nessuna valutazione sul capolavoro preservato. Il nostro maestro adottivo rideva con un ghigno malevolo ma compiaciuto, come uno che si gode il risultato di una vendetta a lungo desiderata.

«Continuate! Sì continuate pure!!! Ah, ma lo avete pur visto adesso! Ecco cosa succede! Succede che ad un certo punto mi stanco io, non ne posso più... ed il banco... smetto di pulirvelo!!!»
(CimattOne)

8 commenti:

  1. Ah, si spalanca lo scrigno dei ricordi...non avendo nipoti a cui raccontare delle nostre piccole guerre, si finisce per farsi contemporaneamente attori e spettatori di questo gioco della memoria. Stimolante, non c'e' che dire..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A dire il vero, fortunatamente ho tante "nipoti" ma nessuna guerra, grande o piccola, da raccontare!

      Elimina
  2. Bellissimo Fabio. Io ho ricordi di un me più rinco e meno vivace di come mi ricordi tu. Spero abbia ragione tu e torto io.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Rinco"?! Tu?!!! Allora?
      Avevamo la stessa forte curiosità ma tu avevi più energia ed eri indiscutibilmente il più estroverso! In questo raccontino questo è un aspetto addirittura poco evidenziato.

      Elimina
  3. E perché non me li avete mai fatti vedere??? Che peccato!! Comunque bravi!!

    RispondiElimina
  4. Cavolo allora ho i ricordi sballati ma ormai ci ho costruito sopra due "racconti"... ;-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Siamo animali con tante facce! Vogliamo leggerli!

      Elimina
  5. Rimembranza dell'ultimo secondo... il bidello della storia era soprannominato Kamikaze

    RispondiElimina