Hong Kong: ore 8,30
Mr Chen si guarda allo specchio.
Come tutte le mattine prova vari sorrisi, cercando quello che risulti il piu' credibile.
Non si sente particolarmente in sintonia con il resto del mondo, e la causa e' un piccolo dolore che lo tormenta dalla sera precedente, e che gli ha reso il sonno terribilmente leggero ed intermittente.
La cosa che gli sta crescendo dentro, giorno dopo giorno, e che fa ormai parte della sua vita, si e' risvegliata e afferma la sua esistenza con stilettate impietose.
E soprattutto fa male.
Ma bisogna accontentarsi perche' il dovere chiama, come gli ricorda improvvisamente il pulsare dello smartphone nella tasca dei jeans.
Il dott. Chen manda giu' in fretta due pillole bianche, si liscia i capelli all'indietro con due palmi di gel, afferra il lungo camice appeso ad un gancio a forma di dragone, ed esce finalmente ad affrontare la giornata.