venerdì 21 luglio 2017

LA PIU' BELLA STORIA MAI RACCONTATA

 Credo che ben pochi lettori di fumetti conoscano il supereroe mutante chiamato Forgetmenot (aka "Nobody" o "Nothing man").
La sua pur breve storia (e' apparso, per ora, in soli  5 albetti delle collane mutanti), gli ha fatto comunque conquistare una dettagliata scheda anagrafica su "Marvel Wikia", il database on line dei personaggi della Casa delle Idee.

Il suo nome (piu' un soprannome in effetti) e' un vero e proprio grido disperato ("Non dimenticatemi!"), ed il suo significato verra' spiegato in seguito.
Per ora basti sapere che la sua pur breve esistenza disegnata, e' contrassegnata dall'essere stato il protagonista della piu' bella storia mai raccontata (almeno per me).
Ma andiamo per ordine.

Pre Scriptum
 Per fare una completa ed esaustiva disamina di tutta la vicenda,  ho dovuto ricorrere ad una marea di spoiler.
Chi non gradisce, si compri l'albo in questione, lo legga, e ritorni, se vuole.
Io aspetto.


  Il fumetto supereroistico americano in questi ultimi decenni e' diventato sempre piu' simile ad una serra di fiori di plastica dai colori sgargianti e pacchiani, un teatrino di marionette che si muovono e si agitano ripetendo all'infinito i soliti gesti, e cercando qua e la' di sorprendere con effettacci grandguignoleschi (morti improvvise, stragi senza fine), spesso prevedibili come la trama di un b-movie.
Quando percio', sempre utilizzando una similitudine botanica, spunta la piccola timida gemma dell'intelligenza e dell'originalita', fragile ma talmente sfavillante da farsi notare ed apprezzare, sembra doveroso donarle i suoi cinque minuti di "gloria".
Sono questi i momenti in cui noi voraci ed onnivori lettori, che rovistiamo giornalmente tra i cascami di un mondo sempre piu' uguale a se stesso nella disperata ricerca del bello e dell'indimenticabile (chi per rinnovare antichi fasti : "Ah, la saga di Fenice Nera..", chi per edificarne di nuovi), siamo finalmente sicuri che non sia stato tutto tempo perso.
Questa la premessa.

 Nel lontano 1991, visto il successo della serie "Uncanny X-men" gestita dall'ancora magico Chris Claremont, l'allora "editor in chief" della Marvel Bob Harras decise di affiancarle una seconda testata mutante, denominata inizialmente solo "X-men".

Questo infastidi' profondamente il buon Chris che temeva il sovraffollamento dell'universo mutante e, soprattutto, il vacillare della sua egemonia creativa.
Fu l'inizio dei dissapori tra lui e la casa editrice, risolti poi, alcuni anni dopo, con la sua fuoriuscita.
Harras fu davvero lungimirante, e la sua iniziativa (una delle prime operazioni di marketing in ambito fumettistico), fu abbondantemente premiata dai lettori, portando alla Marvel floridi guadagni.
La serie nel corso della sua vita editoriale cambio' piu' volte nome ed autori :
nel 2001 divenne "New X-men" nelle capaci mani di Grant Morrison;
nel 2004 torno' alla denominazione originale "X-men";
nel 2008 con il numero 208 venne denominata "X-men : legacy" , per seguire le vicende dell'universo mutante dopo i fattacci di "Messiah complex";
nel 2012 concluse la sua avventura con il numero 275, dopo gli eventi di "Avengers vs X-men", in coincidenza con il lancio dell'inziativa "Marvel now!", e il rilancio di tutte le testate Marvel.
Successivamente riprese le pubblicazioni ripartendo dal numero uno, sempre con lostesso titolo, ed iniziando a narrare le vicissitudini del figlio schizofrenico di Xavier : David Haller detto "Legion".

Quest'ultimo, creato nel 1985 da Claremont e Sienkievicz, e' "semplicemente" il mutante piu' potente della terra.
Nella sua mente sovraffollata e caotica convivono mille personalità, ognuna con il suo specifico potere, in perenne conflitto tra loro per ottenerne la supremazia.
I 24 numeri della serie scritti da Simon Spurrier e disegnati da Tan eng huat, sono un lungo viaggio pischedelico nella mente di David Haller, e dei suoi tentativi di mettere ordine nella propria vita, cercando contemporaneamente di evitare che si avveri la profezia che lo vede causa unica della distruzione della razza mutante e del mondo intero.
L'originalita' del plot di Spurrier e' che gran parte delle vicende avvengono nella testa di Haller, creando due vere e proprie realta', interna ed esterna, perennemente interconnesse.
Questo doppio piano narrativo verra' fedelmente ripreso da Noah Hawley (l'autore della versione televisiva di "Fargo") nella serie tv "Legion".
Purtroppo (almeno per me), estrapolate totalmente dalla continuity narrativa, le vicende di Haller nella loro versione televisiva risultano un po' troppo claustofobiche e circolari.

Nel fumetto David, dopo aver trovato pace ed unita' nel piu' umano dei sentimenti (la fiducia del proprio padre), decide letteralmente di sparire per evitare le conseguenze  del suo incontrollabile potere, cancellando la sua esistenza dal presente, dal futuro e, soprattutto, dal passato.
Solo la ragazza che ama, anch'essa una mutante, ne terra' viva la memoria, portando dentro la mente un piccolo frammento della sua essenza.

Serie ben scritta, deliziosamente caotica come nella miglior tradizione del cosiddetto fumetto "maturo".
Con il 25esimo, e ultimo, numero della serie (il 300esimo della numerazione originale),  ecco arrivare la gemma narrativa di cui sopra.

Per l'occasione Spurrier viene affiancato ai testi da Mike Carey e Christos Cage.
Con Legione fuori dalla scena, la vicenda si concentra su di un piccolo episodio extra continuity : il breve incontro tra due strani personaggi, due autentiche anime perse.
Questa la trama :
durante una bellissima notte stellata, lontano dai clamori dell'ennesima battaglia che si e' appena conclusa, una giovane ragazza nascosta da un casco integrale, tenta di introdursi nello Xavier Institute, ma viene intrappolata dal suo sistema automatico di difesa.
Le si avvicina uno strano personaggio, identificabile dalla divisa come uno degli X-men, ma il cui fisico, stempiato e con una pronunciata pancetta, e' lontanissimo dagli standard dei supereroi palestrati a cui siamo abituati.
L'uomo senza nome e' un mutante dotato di un anomalo potere : chiunque, dopo averlo conosciuto, si dimentica subito di lui.
La ragazza, anch'essa senza nome, togliendosi il casco, rivela un volto sfigurato dall'acido, frutto della rabbia vendicativa di uno spasimante respinto (ennesima dimostrazione che il fumetto non e' completamente avulso dalla realta').
Ella e' qui per confondersi con gli altri "mostri", trovare tra di loro anonimato e comprensione, lontano da un mondo che prima l'ha distrutta e poi rifiutata.
L'uomo senza nome ("Forgetmenot", nella versione originale),  intenerito e commosso, le racconta la propria storia.
Il suo e' il racconto minimale di una vita vissuta dietro le quinte, sempre presente ma mai ricordato, e dei suoi tentativi di lasciare un segno tangibile della propria esistenza.
Il suo bizzarro potere, che per lui e' una vera maledizione, lo ha costretto a vivere perennemente in bilico tra l'accontentarsi di "essere" e il bisogno di "apparire".
Mentre i suoi colleghi si godono le luci della ribalta, egli e' solo un'ombra sfocata sullo sfondo.
La sua e' la mutazione piu' emarginante, soprattutto in un mondo dove tutti fanno a gara per mettersi in mostra, dove ogni supererore, come il piu' "normale" degli umani, al di la delle proprie sofferenze esistenziali e crisi d'identita', rivela con le sue azioni un'anima esibizionista.
Costumi dai colori sgargianti ed azioni plateali di fronte a masse plaudenti : ben pochi ci rinunciano.
Questo desiderio di mettersi in mostra portera' i New Warriors (supergruppo di giovani teen-agers) a crearsi il proprio reality show, facendosi riprendere mentre catturano supercriminali.
La loro incoscienza portera' al massacro di Stamford e all'inizio di Civil War.
 
Interludio riflessivo.
 Non lo facciamo forse anche noi tutti i giorni?
Schiamazzando sui social, scrivendo in qualche blog o gridando al cielo il nostro pensiero non richiesto, solo per elemosinare qualche like.
Oppure accontentandoci di vivere di notorieta' riflessa mentre ci facciamo fare un selfie col divo incontrato per strada.
"Io c'ero, non mi avete visto?".
Tutto per essere riconosciuti, apprezzati.
Come un "supereroe"qualunque.
(In fondo Andy Warhol ci aveva azzeccato :"Chiunque ucciderebbe per 5 minuti di notorieta'!")
Fine interludio.

 Il mutante senza nome intanto continua il suo racconto.
Egli, nei sei lunghi anni di permanenza nel gruppo degli X-men ha partecipato a mille battaglie, giocando a volte in ruolo fondamentale per l'esito finale.
Ma sempre senza lasciare, nella memoria dei compagni e del mondo, la minima traccia.
Durante un viaggio nel tempo in un futuro distopico dove infuria da secoli l'ennesimo eterno conflitto di cui ormai non si ricordano piu' i motivi, egli si rende conto che i Combattimenti, le Guerre, finiscono col vivere di vita propria, prevalendo sull'identita' dei singoli combattenti.
Privo di poteri utili assiste impotente alla morte del soldato senza nome.
Ma si rende conto che la sua sola presenza riesce comuque ad essere utile alleviarndone le sofferenze.
Questo fa nascere in lui una nuova consapevolezza.
Quella stessa consapevolezza che l'incontro con il Mimo (il grottesco mutante ibrido tra Bestia, Angelo e Ciclope), illumina di nuova e salvifica  luce.

Quest'ultimo ha da tempo abbandonato la ribalta delle superbattaglie intergalattiche per dedicarsi ad aiutare le persone comuni nelle loro difficolta' quotidiane.
Nonostante i suoi ex compagni mutanti abbiano tentato piu' volte di coinvolgerlo nelle loro vicende, egli vive una vita lontana dai riflettori, pienamente soddisfatto.
Quello che il mutante senza nome comprende e' che alla fine cio' che risulta davvero importante sono le singole azioni, e le loro conseguenze, non chi le compie.
In questa idea il mutante senza nome trova finalmente il suo scopo, la sua vera dimensione esistenziale.
Si "accontentera'" cosi' di lasciare indelebili tracce del suo passaggio, anche se gli altri continueranno a non sapere chi le ha compiute.
Conclude quindi coerentemente il suo racconto prendendo il posto della ragazza intrappolata, sicuro che comunque anche il sistema difensivo prima o poi finira' per dimenticarsi di lui, lasciandolo libero. La ragazza se ne va lasciando sul terreno Il proprio casco, segno che anch'essa ha deciso di cominciare ad accettarsi.
  Questa piccola storia diventa l'occasione per una lucida riflessione sull'identita', sulla ricerca di un significato della propria vita, sul fumetto ed i suoi eroi, su noi lettori, e sui nostri difetti di "semplici" esseri umani.
Al di la' del puro svago, il racconto supereroistico risulta pienamente riuscito solo se, raccontando di "Loro" riesce a raccontare anche di "Noi".
Forse non sara' davvero la piu' bella storia mai raccontata, ma credo valga la pena dedicarle qualche minuto del proprio tempo.
  P.S.
Forgetmenot apparira' successivamente in alcune storie della X-force, sempre scritte da Spurrier, entrando a pieno diritto nella continuity dell'Universo Mutante.
Ma questa e' un'altra storia.

1 commento:

  1. Il personaggio mi ha incuriosito e quindi recupererò quei numeri. La palude dei mutanti non la navigo più da tempo per cui sono molto utili queste segnalazioni da "specialisti" del tuo calbro. Questo Forgetmenot potrebbe essere un mutante tra i tanti (si sono visti superpoteri ben più astrusi) tuttavia il fatto di renderlo fisicamente in quel modo lo rende qualcosa di simile ad un meta-personaggio. All'inizio crea identificazione con il lettore, ma ancora di più sembra rappresentare gli autori stessi: è una persona dall'aspetto normale, influisce su quello che succede effettuando correzioni senza avere il controllo totale, così come non lo ha un autore che lavora per la Marvel; alla fine nessuno dei personaggi lo considera o lo ricorda. Non per niente nasce da un numero celebrativo, occasione che si presta da sempre a questi esperimenti. Tuttavia c'è anche un potenziale inespresso in termini di trame (pensa cosa potrebbe inventarsi un John Byrne con la retroactive continuity: "tutto ciò in cui credevamo era falso!") e quindi c'è la possibilità che un giorno la pancetta scompaia e diventi un mutante marvel a tutti gli effetti. E anche allora tu ci sarai.. ad avvertirci :D

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