giovedì 26 ottobre 2017

Essere mustelide


by Robo

Prima parte: essere mustelide


I Mustelidi non spopolano come animali riconoscibili. Neppure nei libri per bambini.

Non hanno caratteristiche fisiche peculiari, non hanno proboscidi, lunghe corna, corpi importanti. Non hanno la gamma dimensionale dei felini, nei quali le caratteristiche comuni sono riconoscibili anche alle stazze estreme, come tra un micio e una tigre.

Anche restando tra i Carnivori (e tali sono i Mustelidi) non possono competere con la notorietà di lupi, orsi, foche, leoni. Forse solo le puzzole ne godono un poco, solo che queste


 
non sono puzzole, sono moffette, che non sono neppure Mustelidi (oggi, un tempo lo erano: miracoli della sistematica :-)
I Mustelidi sono le donnole, i visoni, le martore, i tassi, e le lontre che fanno un po' gruppo a sé.

Wolverine é un mustelide, forse neanche il più cattivo; probabilmente tale titolo se lo aggiudica la mellivora o tasso del miele africano o ratele che, talora, affronta i leoni che sono 10 volte più grandi di lui (va detto: non sempre gli va bene).



Poi la nostra necessità di categorizzare, con animali così poco identificabili, si traduce, per alcune specie, in parole ibride tipo i furetti-tasso (ferret-badger) oppure utilizza la medesima denominazione per animali che si assomigliano (per aspetto o abitudini) ma non sono geneticamente così vicini come si potrebbe pensare: esempi sono la coppia visone europeo/visone americano o il quartetto tasso americano/tasso europeo/tasso del miele/tasso asiatico: stessi nomi, ma parenti diversi.


Essere mustelide vuol dire essere aggressivo, per offesa o per difesa: le piccole donnole possono uccidere conigli, il wolverine (ghiottone in Italiano) a volte abbatte cervi. Sotto l'animalino cui si ispira Logan


Essere mustelide vuol dire avere zampe corte e corpo allungato, a volte proprio per entrare nelle tane delle proprie prede.

Essere mustelide vuol dire avere una bella pelliccia e spesso, in passato, venire cacciati per essa.

Essere mustelide vuol dire, a parte i tassi, avere interessi in contrasto con quelli della specie dominante che, se gli fai razzia in un pollaio, si incazza e ti ammazza.

Essere mustelide vuol dire avere, con l'eccezione delle lontre marine, ghiandole anali che secernono un liquido puzzolente per la propria difesa; c'è le hanno anche i gatti e i cani quelle ghiandole ma non sono state cooptate al medesimo ruolo, ma puzzano molto ugualmente, fidatevi.

Se sei una lontra o un visone, essere mustelide vuol dire nuotare bene e, nel caso della lontra marina, avere la più fitta pelliccia del mondo animale. Sotto una di esse:


I Mustelidi più numerosi si trovano nel genere Mustela che dà il nome a tutto il raggruppamento. Partendo dal più piccolo, la donnola, e ingrandendone la sagoma otteniamo tutti gli altri, in ordine di grandezza: ermellino, visone europeo e puzzola (e la di lei pet-version furetto), senza contare le specie extracomunitarie. Sotto un ermellino come esempio



Il genere Martes comprende invece l'agile martora, uno dei pochi animali in grado di predare uno scoiattolo inseguendolo sugli alberi, l'odiata faina (e gat faí) nel dialetto romagnolo), lo zibellino (noto per il vello di gran pregio) e altri. Sotto, come esempio,  uno zibellino


Ne restano fuori pochi altri come le zorrille, che sono puzzole striate africane, la tayra del Sudamerica e il fisher o pekan, una martora-like americana che, a dispetto del nome, non pesca mai; sotto l'animalino:


A questo punto, per finire, la mia preferenza:

sea otter & her baby



Seconda parte: non essere mustelide


Si può essere Carnivori non-felide/canide/urside ma neppure mustelide, soprattutto se ti trovi nel sud del mondo..

Ci sono animaletti che occupano il ruolo ecologico di donnole e martore sotto l'equatore ma non sono donnole e martore.. In qualche modo gli assomigliano: hanno gambe corte, musi allungati, qualcuno si arrampica e caccia sugli alberi. Naturalmente le nicchie delle foreste tropicali e sub tropicali non sono del tutto analoghe a quelle dell'emisfero boreale, ma pare che la forma-donnola, la forma-martora e la forma-tasso siano, in qualche modo necessarie.

A grandi linee i Viverridi sono i Mustelidi nel sud del mondo (anche se ci sono Mustelidi che vivono a quelle latitudini come la già citata tayra sudamericana).

La cosa interessante però é che non sono parenti diretti: i Mustelidi sono Caniformi, discendono cioè da una linea evolutiva che, nelle sue molteplici diramazioni, ha dato forma anche ai cani e affini, orsi e affini, procioni e affini, moffette. Dall'altro lato i Viverridi sono Feliformi ossia un ramo dei Carnivori che si é presto diviso dal precedente e ha dato luogo ai "gatti", manguste e suricati, iene e, appunto, i Viverridi.

Pare che sia dirimente una struttura nella bolla timpanica che, poco sottoposta alla pressione selettiva, consentirebbe un setaccio di base tra i 2 gruppi, poi vi sono gli studi genetici; e comunque questo é l'attuale stato delle conoscenze.

Sono certo che pensare una iena più evolutivamente vicina ad un leone che ad un lupo non venga proprio facile, così come una mangusta (feliforme) assomiglia certamente più a una donnola che a una tigre, eppure... É la solita questione della convergenza evolutiva: certi piani corporei vengono forzati dall'ambiente sulla plasticità fenotipica degli animali, per cui genotipi relativamente distanti possono dar luogo a somiglianze esteriori, talora anche a livello dell'analisi anatomica.

Sotto mangusta


Moltissimi Viverridi sono comunemente chiamati "civet" in lingua inglese. La cosa crea qualche confusione nella traduzione italiana perché "civetta" in Italiano indica anche l'uccellino strigiforme. Succede così che, qui da noi, uno degli animali più antropizzati del sud-est asiatico, la civetta delle palme, é spesso creduto essere l'omonimo volatile, anche se a volte la traduzione utilizzata é zibetto; fate voi il confronto:

 
 


La civetta delle palme é quella che, diciamo, produce il costoso ed esclusivo caffé Kopi luwak, quello con un basso grado di acidità senza eguali. Ovviamente é molto costoso ma dopo averlo visto nella sua forma originaria io non ci tengo molto a verificare se i suoi estimatori hanno ragione.


Come ulteriore complicazione linguistica, il nome generico di 2 specie di viverridi é Poiana che, casualmente, nella nostra lingua indica un uccello rapace, la poiana appunto, che però di nome fa Buteo buteo. Linsang e genette formano il resto della famiglia

 

 E il tasso? Dov'é il tasso viverride? Esiste, in un certo qual modo, solo che, invece di scavar buche, passa il giorno sugli alberi e scende a terra di notte: si chiama binturong 

 

Robo

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