lunedì 8 aprile 2019

Mostri

Le scimmie o primati sono le creature più simili a noi. Le scimmie sono tra gli animali più intelligenti, in particolare le scimmie antropomorfe (scimpanzé, bonobo, gorilla, oranghi, gibboni), molto molto più intelligenti di cani e gatti. Però dire scimmia a qualcuno e un'offesa mentre dire gatto a qualcuno é più un complimento.

Può darsi che ciò accada perché intuiamo una somiglianza tra noi e loro che però avvertiamo come degenerata: i loro versi sono acuti e sguaiati, l'andatura bipede é insicura, la pelliccia lascia esposte zone come le natiche che non sono certo eleganti, il muso senza mento e con cranio più piccolo ci indica delle mancanze anatomiche. Ciò accade tanto più ci spostiamo verso le scimmie che ci sono più apparentate: se un saimiri o un uistitì


sono simpatiche scimmiette che nella nostra categorizzazione stanno ancora tra gli animali senza se e senza ma, uno scimpanzé é una versione rozza ed abbruttita di un'uomo. Non é proprio un'animale, è un qualcosa che ci ricorda (almeno ricorda a qualcuno di noi) come potremmo essere se fossimo privati in parte delle caratteristiche fisiche e mentali che ci definiscono umani. Certo sugli alberi un orango di 100 kg sa essere dinamico ed elegante e un gibbone brachia tra i rami a 50 chilometri all'ora, ma é al suolo che facciamo le nostre valutazioni.

Anche noi siamo fortemente imperfetti in realtà: per il bipedismo abbiamo dovuto scontrarci con vincoli genetici che ci hanno lasciato in dono il mal di schiena, per il nostro cervellone le donne rischiano la vita a ogni parto, il nostro visino piatto ci lascia in cambio un odorato ridicolo (che compensiamo con la vista). Siamo molto meno forti, anche a parità di peso, rispetto a un primate, perché per nutrire adeguatamente il cervello (20% del metabolismo basale) abbiamo dovuto rinunciare a muscoli più efficienti.
Non si tratta di essere cattivi; é qualcosa che deriva, probabilmente, da dinamiche innate ed inconsce e cessa quando si riesce ad attribuire un valore all'intelligenza. Con alcune scimmie però é più complicato.
Parliamo dei cinocefali, nome che ha solo un significato descrittivo e non serve per definire catene di rapporti di parentela (un po’ come quando si dice pachidermi) anche se i cinocefali sono, in effetti, apparentati.

Quattro specie assommano caratteristiche fisiche particolarmente sgradevoli e non sono neppure baciate dal dono dell'intelligenza para-umana che scimpanzé, gorilla, oranghi e bonobo ci mostrano con il loro sguardo. In compenso hanno musi prominenti "superanimaliformi", disgustose natiche ipertrofiche e colorate e, infine, canini particolarmente minacciosi che neanche i felini...; però possiedono mani prensili come le nostre e la capacità di stare sedute a terra come facciamo noi.

Sono anche fortemente gerarchiche: si dispongono in gruppi nei quali un maschio dominante difende un harem personale e come tutti gli animali con questa organizzazione gli individui di sesso maschile sono molto più grossi delle femmine, parecchio aggressivi e sono quelli interessanti, per cui le foto sotto riguardano esclusivamente loro.
In ordine personale di eccezionalità:

 Il Drillo


Ormai ridotto a pochi esemplari dove l'Africa occidentale fa la curva. La testa nera gli da un'aria minacciosa anche se non raggiunge i livelli grotteschi del suo parente più prossimo che é il seguente in classifica.

Il Mandrillo 




Il più grosso dei cinocefali. Probabilmente potenzialmente pericoloso anche per un essere umano ma io non ho mai sentito di incidenti con i mandrilli mentre con gli scimpanzé ne sono accaduti più di uno.
Assurto a icona della pulsione sessuale, dispone di harem e combatte con gli altri maschi per mantenerli, esattamente come il cervo che fa anche dei versacci immondi durante la stagione della riproduzione eppure é definito "nobile". Quindi immagino sia decisiva la faccia clownescamente dipinta del nostro a definire i connotati morali che gli abbiamo attribuito.

L'Amadriade 

 


Non so perché si chiamino come le ninfe degli alberi nell'antica Grecia. E dire che quest'ultime hanno un'iconografia leggiadra che non appartiene per nulla alle loro omonime scimmie. Sono notevoli i 2 ciuffi laterali del capo che paiono quasi configurare un mal riuscito tentativo di carineria, come se un orco zannuto si mettesse una parrucca spiritosa. Vivono nel corno d'Africa e nella punta sud della penisola arabica e, per fortuna, non sembra corrano rischi di estinzione.

La Gelada


Sono scimmie che vivono sui freddi altopiani dell'Etiopia e hanno un viso e un'espressione unica anche tra i cinocefali. Se migliore o peggiore lascio voi giudicare. Certo che l'abitudine dei maschi di rivoltare il labbro superiore per apparire più minacciosi



funziona...

Queste scimmie hanno, a mio parere, le caratteristiche fisiche più disturbanti tra tutti gli animali: non possiedono l'eleganza minacciosa dei grossi felini, o quella statuaria di antilopi e cervidi, non ispirano forza come gli orsi, non hanno corpi buffi come molti grossi animali o pucciosi come quelle di molte bestioline più piccole di noi.
Sono portatrici di aspetti vagamente disgustosi eppure dopo un po’ che le guardi cominciano ad apparirti persino belle, uniche tra le milioni di forme che la selezione naturale ci ha offerto.

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