sabato 16 maggio 2015

Uomini ed elementi

by Robo

Mi diverte paragonare le persone agli elementi della tavola periodica.
Il tutto va fatto con una bonaria semplificazione, che certo un essere umano non si può appiattire sulle caratteristiche di un elemento chimico anche enfatizzando queste ultime. Però creare assonanze e similitudini in ambiti lontani tra loro mi gratifica e così ho sviluppato questa idea, in fondo anche gli individui possono, a grandi linee, venir posti in grossolane categorie comuni, accomunati da tratti della personalità e/o ruolo ricoperto nella società.



Immagino abbiate la mia stessa conoscenza superficiale della tavola degli elementi, divisa in file e colonne, con i numeri atomici in ordine crescente dall'idrogeno al machecazz'ènio. Le file indicano il graduale riempimento di un dato tipo di orbitale (s, p, d, etc.), le colonne individuano elementi con caratteristiche assimilabili ancorché non identiche. A noi interessano alcuni di questi, che in realtà gli elementi sono tanti. Si va dal piccolo idrogeno ai pesanti elementi di transizione corrispondenti al riempimento elettronico degli orbitali f, con i nostri tentativi di creazione artificiale. Trattasi di mostri di Frankenstein a vita brevissima, grossissimi e radioattivi; gli ultimi hanno nomi tipo Flerovio (riconosciuto) ma c'è ancora un piccolo gruppo che attende l'attestazione di esistenza: Ununtrio, Ununseptio, Ununoctio

Esiste peraltro una teoria dei nuclei atomici che asserisce sussistano isole di stabilità nel mare dei giganti dall'esistenza effimera che ci sforziamo di creare sprecando tanta energia. Se è vero, forse un giorno, il nostro status di creatori farà un ulteriore salto di qualità. Dai manufatti alla manipolazione chimica, agli elementi artificiali non presenti sulla Terra, poi alla modifica degli organismi viventi a nostro uso e consumo (con strumenti sempre più raffinati); ora siamo alle porte della creazione di microrganismi assemblati ma se, un giorno, approderemo sull'isola di stabilità (ammesso che esista) avremmo fatto, noi, ciò che l'universo stesso non è mai riuscito a comporre. 
Ora però torniamo sulla Terra.

Avete mai conosciuto un Ossigeno? 
Forte personalità, tende ad attrarre le altre persone (è fortemente elettronegativo), ma in realtà non aggiunge loro nulla, semmai li spoglia della loro libertà ed indipendenza culturale (è affamato di elettroni!); il bello è che continua nella sua operazione di fascinosa cattura anche quando si accoppia con un suo analogo, cosa frequente (gli ossigeni si piacciono molto tra loro). Esistono anche i triangoli (ozoni) ma hanno vita breve, per troppa concentrazione di sicumera. Un ossigeno, anche quando ti concede qualcosa (legame dativo in cui una coppia di elettroni occupano un orbitale libero dell'altro elemento) lo fa, in realtà, per attrarre più a se e creare dipendenza.

Ma passiamo al Carbonio, anzi i Carbonii. 
Essendo capaci di legami molto stabili con i propri simili, i carbonii tendono a formare gruppi omogenei e stabili e sono in un certo senso una delle ossature della cosiddetta società civile, assumendo nomi diversi e finalità diverse (gruppi di volontariato, CL, Rotary, massoneria, etc). Sono tutti accomunati dalla tendenza ad allungare la catena chimica dei rapporti, a crescere col tempo, aumentando il loro peso (molecolare) nella società. Accettano altri elementi poiché i loro legami sono forti con tutti ma mantengono sempre la maggioranza come specie (chimica) e sono gli altri a doversi adattare alla politica dei carbonii.

Infine ci sono gli Azoti, la maggioranza silenziosa. 
Inerti come i loro equivalenti atomici, sono, al pari di questi ultimi nell'aria che respiriamo, i numericamente più rilevanti. Vanno un po' stimolati, allora reagiscono e possono diventare importanti; gli ossigeni lo sanno e, coscientemente operano in tal senso in occasione, ad esempio, di scenari elettivi (ricordiamo però che gli ossidi di azoto risultanti possono essere tossici!). Sono necessari ed indispensabili alla costruzione della maggioranza elettorale così come senza le loro controparti elementari non si potrebbero costruire le proteine.

Citiamo infine il Sodio ed il Potassio, poco conosciuti e frequentati poiché in loro si esprime ai massimi livelli una caratteristica presente, in potenza, in tutti o quasi gli altri elementi: la reattività. Ma questi lo sono così tanto da reagire in maniera così rapida e massiccia da finire quasi sempre imprigionati in un idrossido (galera).

Viva Mendelev e lodi ad Avogadro!

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