domenica 4 settembre 2016

UN UNIVERSO DI CRISI INFINTE


Crisi.
Una parola che fa tremare i polsi, che odora di paura del futuro, di depressione, solitudine e sofferenza.
Tutti eventi non certo piacevoli, a meno che tu non sia un supereroe, che invece spesso si crogiola, come un poeta bohemmien, nell'abbraccio mortale dell'inevitabile fine dell'esistenza, ammantata di gloria imperitura.
Anche perche', si sa, per lui la fine, quella vera, non verra' mai.
Schiavo felice di un ciclo perenne di morti e rinascite, laicamente figlie del marketing, il dolore lo rende affascinante, la sua sofferenza fonte inesauribile di copie vendute, anche se scritte con il proprio sangue.
La DC comics soprattutto, ha fatto della parola Crisi e di tutto cio' che sottintende, un appuntamento annuale imprescindibile per ogni suo fan che voglia soffrire, e godere, insieme ai propri idoli.
Un sacrificio ogni tanto, per il divertimento del popolo acclamante, come nelle arene dei gladiatori dell'antica Roma.
In realta' vere e proprie apocalissi cosmiche, che coinvolgono universi interi, rivoltati come un calzino mille e mille volte, fino a lasciarli logori e pieni di buchi.
Ma finch'è' il popolo accorre ad assistere all'ennesimo sterminio di massa, non facciamoci troppi scrupoli ed andiamo avanti.

Flash dei due mondi (1961), capitolo primo

Tutto inizia nel 1961 sul numero 123 di Flash, dove fa capolino per la prima volta il concetto di Multiverso.
In questa avventura scritta da Gardner Fox e disegnata da Carmine Infantino in piena Silver Age ed intitolata : "Flash dei due mondi", durante un esibizione di beneficenza il velocista scarlatto vibra con una tale intensita' da attraversare il sottile confine tra i mondi alternativi, ritrovandosi improvvisamente nell'universo di Terra 2.
Egli scopre che esso coincide con quello fumettistico del suo eroe preferito, quel Jay Garrick (il Flash con la padella sulla testa), che fino ad allora egli credeva essere personaggio di pura fantasia.
Jay nasce dalla stessa penna di Fox, nel 1940 su Flash Comics, ed impazza durante la Golden Age insieme ai suoi compagni della Justice Society (Dr.Midnight, Hawkman, Johnny Thunder, The Atom), creando quell'fertile substrato da cui nasceranno i moderni eroi DC della Silver Age, alcuni (come Flash appunto), ripercorrendo pedissequamente, ma con piccoli aggiornamenti estetici (Garrick nasconde il suo costume scarlatto in un prosaico armadio, Allen invece in un avveniristico anello, e come faccia a rimettercelo dentro e' tutt'ora un mistero), i passi dei loro predecessori.
Epoca gloriosa, che veniva utile reinserire nel neonato mondo supereroistico, per ampliarne i confini.
I velocisti nella Dc comics, per la loro abilita' di attraversare le dimensioni, sono sempre stati utili esploratori di universi fisicamente o temporalmente alternativi.
Durante gli anni quaranta ne esistevano addirittura tre : Johnny Quick che otteneva il suo potere dopo aver pronunciato una formula matematica (3x2(9yz)4), il succitato Jay Garrick, e, primo fra tutti, il misterioso Quicksilver, poi divenuto Max Mercury nella sua rivisitazione da parte di Mark Waid, che aveva ottenuto i suoi poteri da uno shamano indiano, e che poi divenne il mentore dei primi due.
I viaggi nel tempo erano frequenti, ma Barry Allen (il Flash moderno), ando' oltre.
Fu il primo supereroe ad infrangere ogni possibile barriera dimensionale, tramite l'uso del suo Tapis roulant cosmico, anche quella considerata l'ultimo grande tabu' : la quarta parete.
In un gioco di rimandi tra realta' e fantasia, Barry dichiara che le storie che leggeva da ragazzino sul Flash/Golden Age, erano scritte proprio da Gardner Fox (autore nella realta' e nella finzione), ed alla fine della storia, si rivolge a noi lettori, affermando : " Devo andare da Gardner per raccontargli la mia avventura. Sono sicuro che ne trarra' una storia entusiasmante.".
L'incontro con il giovane Barry convincera' il piu' anziano, e ormai pensionato Jay a riprendere costume ed abitudini.
Questo episodio dara' il via ad una serie di incontri/scontri tra gli eroi delle due terre sia in solitaria (Flash 1 e Flash 2), che in gruppo (JLA e JSA).
Il gioco era cominciato.


Crisi su terre infinite (1985), capitolo secondo

Dopo vent'anni di sfrenata multiversalita', l'universo DC pullulava di terre alternative.
Alcuni esempi : oltre le prime succitate Terre e la quinta dimensione di Mr.Mxyzptlk, esistono 
  Terra 3, abitata dalle controparti malvagie degli eroi DC (il Sindacato dl crimine) e come unico supereroe Alexander Luthor che assumera' poi un ruolo fondamentale in Crisi Infinita;
  Terra 4, abitata dagli eroi dell'editore Charlton (Blue Beetle, Captain Atom, venduti alla DC nel 1983);
  Terra S, patria della Shazam Family, Terra x casa dei personaggi della Quality comics (Uncle Sam e i Combattenti per la liberta'), dove i nazisti avevano vinto al seconda guerra mondiale;
  Terra Prime, dove esiste un solo eroe : Superboy (Prime), anch'esso fondamentale nelle successive crisi.
Era d'uopo percio' mettere un po' di ordine in questo caos ribollente.
Il compito venne affidato nel 1985 alla coppia Marv Wolfman (testi) e George Perez (disegni), gia' attivi su New Titans, che nella mini di 12 numeri :" Crisi sulle terre infinite", riazzerarono l'intero Multiverso DC.
L'abilita' di Perez nel gestire anche la vignetta piu' complessa fin nei minimi dettagli, si bilancia bene con la prosa enfatica old style di Wolfman, e soprattutto gli consente di affrontare senza paura le brulicanti scene di massa (fino a 100 personaggi in una sola splash page, 700 durante tutta la mini), di cui e' infarcita la serie.
Essa fu cosi' l'occasione di riunire tutti gli eroi DC, di oggi e di ieri.
La storia, complessa nel suo svolgimento, e' semplice nei suoi snodi principali : le origini del Multiverso sono da attribuirsi alla curiosita' di Krona, scienziato Oano (stessa razza dei Guardiani, i creatori del Corpo delle Lanterne Verdi) del pianeta Maltus, che, viaggiando nel tempo fino alla Creazione dell'Universo, determina con la sua presenza un'anomalia fatale.
Essa ha come conseguenze il moltiplicarsi delle terre create e la nascita delle due opposte forze del Monitor (materia/bene) e dell'Anti-monitor (antimateria/male), che successivamente si combatteranno per l'equilibrio dell'universo.
Lo scontro, si concludera' con il sacrificio di Flash, la morte di Supergirl (cugina di Superman), e soprattutto l'azzeramento del Multiverso.
Alla fine esitono solo due terre : Nuova Terra (un patchword dei mondi precedenti), e l'Universo di Antimateria (dove risiedono soprattutto le versioni malvagie dei nostri).
Alcuni eroi, tra cui un Superman brizzolato (Kal-L) che proviene da Terra 2 e ben distinto da quello corrente di Terra 1, si salveranno in una dimensione alternativa, 
Quest'ultimo, era stato creato per superare l'incongruenza di Superman, che era l'unico personaggio presente sia nella Golden che nella Silver Age.
L'idea di semplificare il tutto, anche che per contrastare una emergente Marvel ben piu' accessibile per il grande pubblico, alla fine pero' si lasciava indietro parecchi problemi irrisolti.

Ora zero ovvero Crisi nel Tempo (1994), capitolo terzo

Per provare a limitare i danni, Dan Jurgens (testi) e Jerry Ordaway (disegni) ordirono un macchinoso evento intertemporale che aveva lo scopo di riazzerare le storie DC anche dal punto di vista cronologico, e poter cosi' ripartire davvero da Zero.
Hal Jordan (il Lanterna verde della Silver Age), personaggio quantomeno inquieto e ribelle, dopo la distruzione della sua citta' natale da parte del tiranno intergalattico Mongul (evento conseguente alla morte di Superman), prima ne tenta la ricostruzione mediante i costrutti smeraldini del suo anello.
Quindi, frustrato nel suo tentativo dai Guardiani, impazzisce dal dolore, distrugge il corpo delle Lanterne Verdi e prende possesso di tutti i loro anelli, diventando il ricettacolo ideale  per il potentissimo Parallax, l'entita' universale della Paura.
Nella sua nuova incarnazione, cerca di ricostruire le linee temporali eliminando tutti gli eventi negativi, ma, contrastato dagli eroi DC, l'operazione non gli riesce.
Ne a lui ne agli ideatori della saga, visto che alla fine molte cose rimangono irrisolte.

Crisi d'identita' (2004), capitolo quarto

Decisamente meno apocalittica e multiversale, la Crisi (di 7 numeri) che coinvolge gli eroi DC durante il 2004, e che, nonostante la dimensione piu' intimista e privata, ha un impatto altrettanto devastante e doloroso.
Brad Meltzer (scrittore mainstream prestato al fumetto), coadiuvato da Rags Morales ai disegni, costruisce un vero e proprio giallo intorno alla morte di Sue Dibny, moglie di Ralph, meglio conosciuto come Elongated Man.
Da quel tragico, misterioso evento, la trama si sviluppa intorno alla grande paura di ogni supereroe : che il nemico conosca la propria identita' segreta, e possa colpire la' dove fa piu' male, e cioe' negli affetti famigliari.
Ogni mezzo e' lecito per impedirlo : anche la cancellazione della memoria, come capita al Dott. Light lobotomizzato da Zatanna in accordo con gli altri (Batman, l'unico contrario, subisce la stessa sorte), dopo che aveva scoperto l'identita' segreta di Ralph Dibny e stuprato la moglie, diventando cosi' il primo sospettato del suo omicidio.
Questa violazione del libero arbitrio, infrange ogni regola morale del supereroe.
E' cio' che capita anche a Capitan America dopo aver scoperto il piano degli Illuminati durante il ciclo pre-Secret Wars di Jonathan Hickman.
Ma ormai il danno e' fatto, e gli eventi precipitano dopo che arrivano minacce di morte ai famigliari di ogni super, costringendoli ad una corsa disperata per cercare di proteggere la propria vita segreta, purtroppo non sempre con successo.
Il padre di Tim Drake, l'attuale Robin, ad esempio,  rimane ucciso da Capitan Boomerang a cui era arrivata una spiata sulla sua identita'.
SPOILER!
La tragedia raggiunge il suo acme, quando Batman scopre il vero colpevole : Jane Loring, moglie di Atomo (l'uomo formica di casa DC) che, stressata dalla vita che ogni moglie di supereroe  era obbligata a condurre, aveva tentato di costringere gli altri a considerare il problema, facendosi pero' prendere la mano.
Jane finisce in manicomio, Atomo dalla vergogna sparisce nel mondo subatomico, Ralph Dibny si rifugia patologicamente in un mondo di ricordi.
In fondo sono molto piu' tranquille le apocalissi intergalattiche!

Crisi infinita (2005), capitolo quinto

Mentre la DC semplificava, la Marvel invece allargava i suoi tentacoli editoriali, moltiplicando collane e mondi alternativi.
New Universe (1985), Ultimate (2000), Universo 2099 (1992), MC2 l'universo dei figli dei supereroi (1998), a cui recentemente si sono aggiunti i futuri alternativi di Old Man Logan, o del Maestro (l'Hulk cattivo) di Futuro Imperfetto, tutto poi finito nel tritacarne di Secret Wars (2015) che, come una versione Marvel di Crisi su terre infinite, ha fatto piazza pulita del caos.
Accade spesso che le due rivali si inseguano, una sulle idee dell' altra, anticipando o copiando pedissequamente.
Cosi' la DC decise di ripristinare il Multiverso, affidando l'operazione alle capaci mani di Geoff Jones.
La mini principale di 7 numeri disegnata da Phil Jimenez, Jerry Ordaway, Ivan Reis e George Perez (la cui presenza assicura continuativita' con la Crisi precedente), e' accompagnata da 4 eventi secondari :" Villains United" (i cattivi si coalizzano), "Day of Vengeance" (lo Spettro distrugge Atlantide), "Rann-Thanagar war" (avventure di eroi spaziali) e "Omac project" (Batman svela il suo piano per controllare i colleghi tramite il suo Grande Fratello).
Come detto sopra, alcuni eroi, dopo gli accadimenti di CSTI, si sono salvati dalla distruzione dei loro mondi nella Dimensione Paradiso.
Paradiso per modo di dire, in quanto Kal-l (il Superman brizzolato di Terra 2), sua moglie Lois, Alexander Luthor e Superboy Prime, vivono un precario equilibrio psichico tra ansie (Lois sta morendo), frustrazioni e rabbia cieca.
Basta poco per far crollare il debole costrutto, e Superboy Prime, stimolato da Luthor, distrugge a pugni la barriera della realta', riportando tutti su Terra 1, l'unica rimasta.
Questa alterazione spazio/temporale, determina alcuni eventi, che ancora non erano stati ancora non spiegati come ad esempio la rinascita di Jason Todd il secondo Robin, ucciso a sprangate dal Joker.
Questo espediente narrativo e' diventato poi un vero e proprio modo di dire : e' chiamato Retcon Punch (ret-con : con-tinuity ret-roattiva) il Deus Ex Machina utile per risolvere qualunque improbabilita' narrativa.
La battaglia per la sopravvivenza di Superboy Prime, e la rabbia disperata di Superman di Terra 2 (nel frattempo Lois e' morta), porta lo scontro a livelli mai visti in termini di violenza e drammaticita', lasciando sul terreno numerose vittime (Conner il clone di Superman, e Kal -L stesso).
Sullo sfondo Alexander Luthor tenta, con successo, di ricreare il multiverso, solo per finire ucciso dal Joker in un vicolo di New York.
Dalle stelle alle stalle, e' il caso di dirlo.
Con Superboy imprigionato,ma non domato come dimostra la cicatrice a forma di S che egli si crea sul petto con la vista calorifica, i super principali si prendono un anno di riposo e spariscono dalle scene.
 La mega serie in 52 albi settimanali che seguira',  racconta le vicende degli eroi rimasti a difendere la Terra.
Mappa del Multiverso

52 diventa il numero magico per la DC : 52 i mondi componenti il nuovo Multiverso, 52 anche i numeri dell' evento che preannuncia la Crisi Finale ("Countdown a CF").








Crisi Finale (2008), capitolo sesto

"Il giorno in cui vinse il male"
Con questa frase sibillina Grant Morrison presentava la sua creaturona (mini di 7, piu' ben 10 tie-in), disegnata da G.J.Jones, Carlos Pacheco e Doug Mahnke, partita un anno prima con un lungo Countodown di presentazione, e con la miniserie di Jim Starlin il cui titolo era un chiaro manifesto programmatico : "La morte dei Nuovi Dei".
Si, perche' questa volta, a fare da protagonista principale e' l'intero Quarto Mondo di Jack Kirby, introdotto con lo scopo di risolverne il complicato passato fumettistico, glorioso, ma mai digerito completamente e ormai di difficile gestione.
Sempre a caccia di nuovi lettori, la macchina editoriale DC doveva fare i conti con chi, privo di consolidata memoria storica, era a caccia di stimoli piu' in sintonia con i propri tempi.
E che i vecchi lettori se ne facciano, come sempre, una ragione.
Crisi Finale inizia nella piu' classica situazione noir : in un vicolo di New York viene trovato un cadavere abbandonato tra i rifiuti.
Ma il caso non e' per nulla semplice routine, dato che la vittima si rivela essere Orion dei Nuovi Dei, ucciso, come si scoprira' poi, da un proiettile sparato attraverso il tempo.
Ma  cio' che davvero di nuovo si sta facendo strada nel sottobosco malavitoso supereroistico, e' un culto malsano e perverso (la Bibbia del Male), che un misterioso personaggio di nome Libra, sta offrendo a chi vuole seguirlo.
L'idea e' semplice : perche' gli eroi vincono sempre? 
Perche' credono in quello che fanno, e a questa fede incrollabile bisogna contrapporre qualcosa che vada al di la' della mera fame di denaro o di potere : una vera e propria dottrina del male, concetto oggi per altro di grande attualita', da seguire senza esitazioni.
Per convincere gli indecisi, Libra arriva a trafiggere Martian Manhunter con una lancia fiammeggiante.
Morrison ci offre lo scontro definitivo con Il Male, personificato da Darkseid signore di Apokolips, che muove le fila dell'intera vicenda (Libra e' un suo uomo) e sferra un attacco micidale alla comunita' supereroistica catturando Batman e colpendo i supereroi nei loro affetti (Lois e' ferita nella distruzione del Daily Planet).
Attacco non classicamente fisico, ma perpetrato subdolamente attraverso la reincarnazione degli dei del male nei corpi dei supereroi.
Il Multiverso collassa.
Batman muore fulminato dal raggio Omega di Darkseid (in realta' solo spedito indietro nel tempo) ma non prima che egli riesca a colpirlo  con lo stesso proiettile che aveva ucciso Orion.
Ritorna il Flash originale, perso anni prima nella Forza della velocita', che tenta di evitare la morte di Orion inseguendo il proiettile fatale attraverso il tempo, ma senza successo.
Superman e pochi altri, rifugiatisi in un lembo di realta', e assediati dagli altri eroi posseduti, riescono a costruire la Macchina dei Miracoli, costrutto che viene dal futuro e che realizza qualunque desiderio, ed usarlo per ribaltare la situazione.
Storia narrativamente complessa, che si regge sul precario equilibrio tra la prosa elaborata e criptica del miglior Grant Morrison (che fa digerire anche barocchismi come la suddetta Macchina),  ed una trama fitta di stilemi classici sulla contrapposizione bene /male, il tutto adatto a soddisfare qualunque tipo di palato.
E che dimostra, se ce ne fosse bisogno, che il male vince solo nelle premesse.

Ennesima Crisi finita, in attesa della prossima.

Infatti seguiranno :
La Guerra dei colori, Blackest Night , Brightest Day, Flashpoint, Convergence..

Semmai la prossima volta.

5 commenti:

  1. É dura fare lo sceneggiatore di fumetti. Magari capita che ogni tanto devi far crollare il multiverso o ricrearlo.

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  2. Per sopravvivere i supereroi devono morire e rigenerarsi ciclicamente, le loro parabole tendono ad assomigliare sempre più a quelle degli eroi della mitologia. Le generazioni di scrittori e sceneggiatori cominciano a sovrapporsi e a stratificarsi selezionando quello che resta di valido e scartando tutto quello che ritengono obsoleto. Un meccanismo triviale, di marketing visto in dettaglio... ma in prospettiva chissà!

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  3. Leggendo Steve mi pare che la divisione golden age, silver e post sia netta, perlomeno nella nostra valutazione a posteriori. Interessava, mi par di ricordare, cambiamenti editoriali e della società nel sue complesso (la guerra). Ora, mi par di capire, da un bel po' non c'é stata più una transizione di fase così estrema e quindi, ogni tot anni, si recupera il passato per riscriverlo da capo. Oppure é stato sempre così solo che "bronze age" e "copper age"
    suonano male:-) (ma quella inaugurata da Cavaliere oscuro di Miller non potrebbe essere stata una dark age?)

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    1. Si inventano ragnarok raccontati per evitare ragnarok editoriali come quello degli anni 50. Certo sarebbe meglio rinnovare come ha fatto moore e appunto miller, ma servono talento ed idee. Più facile impressionare i lettori con le catastrofi.

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  4. La divisione tra Golden, Silver, Modern (o Dark) e Heroic Age e' solo del fumetto americano.
    Funzionale per distinguere i periodi, nettamente distinti, almeno i primi tre.
    Poi tutto si appiattisce.
    L'ultima potrebbe anche definirsi Ricicle Age. ma succede in tutti i campi artistici, musica ( dove tutto e' stato detto negli anni sessanta/settanta), films e cosi' via.
    Era piu' facile per gente come Miller, dire qualcosa di nuovo in un periodo storico ancora vergine di idee davvero nuove.
    Ovvio che il genio conta, ma anch'egli ora di nuovo non dice piu' nulla da anni.
    Comunque, visto che il fumetto e' anche intrattenimento, bisogna solo vedere se coglie nel segno.
    Ad esempio, Geoff Jones non e' uno scrittore innovativo, ma e' un ottimo scrittore.
    Idem Scott Snyder.
    Di roba buona in giro ce n'e' parecchia.
    Anche dal lato supereroistico.

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