All'inizio degli anni duemila, il mondo mutante subiva le conseguenze di uno boom demografico senza precedenti.
Le testate avevano continuato a moltiplicarsi raggiungendo il ragguardevole numero di 7 : "Uncanny X-men", "X-men", "X-force", "X-factor", "Excalibur", "X-man", a cui si era aggiunta "Generation-X" di Lobdell/Bachalo ennesima variazione sul tema "scuola-per-superdotati", ognuna con il suo team di personaggi, che spesso si incrociavano in estenuanti cross-over, affogando il fedele lettore in un oceano di mutazioni.
Al contrario della quantita', che sovrabbondava, era la qualita' che cominciava a latitare, mentre un pubblico sempre piu' smaliziato cominciava a reclamare nuovi stimoli.
Per gestire questa situazione magmatica, venne chiamato colui che della qualita' aveva fatto il suo marchio di fabbrica : quel Grant Morrison, che aveva ringiovanito vecchie glorie come la Doom Patrol in casa D.C.
Egli riusci' in soli 40 numeri dei suoi "NewX-men" a soddisfare sia gli affamati di novita', sia gli ultraconservatori.
Il suo tocco magico, tra classicismo ed innovazione, rinvigori' l'UM (Universo Mutante) preparandolo alle sfide degli anni duemila.
Introduce il personaggio di Cassanda Nova, sorella di Xavier e sua antagonista fin da dentro l'utero materno.
Durante la gestione di Morrison, finalmente, il gruppo capitanato dal Prof. Xavier si rivela al mondo per la prima volta.
I nuovi mutanti reclutati nelle fila degli X-Men sono dei veri freak, come Beak il ragazzo uccello, la bambina mosca, le Naiadi di Stepford (gemelle telepatiche).
Non piu' maschere, elmi e tute in spandex a nascondere la diverista', bensi' gas viventi. cervelli in vasetto o gelatine trasparenti con gli organi interni in bella mostra, a renderla palese.
Grant Morrison fa tesoro delle stramberie geniali del periodo Doom Patrol, e le utilizza anche qui per drammatizzare e divertire.
Introduce il personaggio di Xorn, mutante la cui testa e' il nucleo di una stella, che si rivelera' inizialmente essere Magneto e (ATTENZIONE : SPOILER!) successivamente solo un mutante cinese che si credeva lui, le cui mani porranno ancora una volta fine alla vita di Jean Grey.
La vendetta di Wolverine, che non ha mai nascosto la sua infatuazione per Jean andra' oltre ogni Comic Code Autority (da tempo accantonato), finendo per mozzargli la testa.
Eventi drammatici e di forte impatto, in parte addolciti dalla melassa della continuity.
Uno dei momenti drammaturgicamente piu' interessanti e' il rapporto sentimentale tra Emma Frost, l'ex Regina Bianca del Club Infernale e mutante con poteri telepatici che riesce a trasformare il suo corpo in cristallo, e Scott Summer.
Il loro rapporto, sensuale e competitivo, e' anni luce lontano dai classici amorini dei supereroi.
Fondamentale e' anche la figura di Quentin Quire, giovane mutante con poteri psichici, la pecora nera della Scuola per Superdotati, dipendente dalle droghe e dalla sua sconfinata ambizione.
Morrison riprende a tessere il grande arazzo narrativo fatto di momenti tragici e sentimentali, iniziato tanti anni prima da Claremont, arricchendolo la lunga saga famigliare degli X-Men di pathos e stravaganza.
Perche' questo sono, da sempre , gli X-Men : una grande, poliedrica, conflittuale famiglia, allargatasi nel tempo a dismisura, fino a diventare una vera e propria comunita', numerosa ed irrequieta, con le sue pecore nere, i maschi alfa, gli incoscienti cuccioli.
In questa sua opera di rilettura, Morrison e' coadiuvato dai disegni plastici, raffinati ed essenziali, di Frank Quitley.
Momenti di intimita', piccole storie minimali, veri e propri gialli (come "l' omicidio" di Emma Frost trovata in pezzi nella sua forma cristalloide), si alternano a roboanti scene di combattimenti, il tutto condito da una prosa efficace, e da momenti grafici di ampio respiro, spesso piu' significanti di mille balloon.
La saga Morrisoniana, divisa in capitoli come il miglior romanzo d'appendice, crea fertile substrato per i suoi successori, e soprattutto traccia una linea qualitativa imprescindibile : indietro non si torna.
Michael Bendis (2005-2006)
Prima di affrontare "House of M", il piu' significativo apporto di Michael Bendis all'UM,
Storia di Scarlet Witch (appunto)
Wanda Maximoff nasce figlia di Magneto, sorella di Pietro (Quicksilver, il velocista di casa Marvel), entrambi allevati da una balia/mucca geneticamente modificata dall'Alto Evoluzionario, eccentrico personaggio che si diletta in manipolazioni genetiche, ed affidati in fasce ad una coppia di zingari, che nel tempo si riveleranno essere i loro veri genitori.
Wanda e' dotata dell'immenso potere di alterare la realta' che la rende uno degli esseri piu' potenti dell'Universo Marvel.
Assunto il nom de guerre di Scarlet Witch, insieme al fratello trova rifugio nel gruppo di Magneto, la Confraternita dei Mutanti Malvagi ("X-Men" n. 4 del 1964), con cui ha contratto un debito di riconoscenza per averli salvati da una vita di dolore e solitudine.
Successivamente passa dall'altra parte della barricata, diventando membro del gruppo dei Vendicatori, diventando l'esempio eclatante che nel mondo mutante non esistono ruoli definiti, ma solo anime tormentate in perenne ricerca di un'identita'.
E tormentata l'anima di Wanda lo e' parecchio.
Lo e' anche nelle sue scelte sentimentali, finendo per innamorarsi dell'androide Visione, l'uomo sintetico creato da Ultron (il robot a sua volta "figlio" di Henry "Hank" Pym, e dotato di propria volonta'), sull'impronta mnemonica ed empatica di Simon Williams aka Wonder Man.
Matrimonio felice oltre ogni previsione, e coronato dalla nascita di due gemelli.
Ma la sua sanita' mentale, gia' fortemente compromessa dall'uso dei suoi poteri, e' definitivamente sconvolta dall'immagine del marito "vivisezionato" in ogni suo piu' piccolo ingranaggio, come raccontato nella saga scritta e disegnata da John Byrne nella testata "I Vendicatori della Costa Ovest", perche' ritenuto una minaccia dai governi mondiali.
Ma cio' che la fara' precipitare in un baratro di follia, e' la presa di coscienza che i suoi due gemelli altro non sono che costrutti da lei creati con i suoi poteri, per soddisfare il suo bisogno di maternita' (in questo caso quanto mai surrogata).
Esseri di carne e sangue, ma evanescenti come un bisogno, una necessita'.
Considerata un pericolo per la sua instabilita' mentale dai suoi ex-compagni, ella reagisce a questa situazione rifugiandosi in un mondo da lei plasmato, Terra 58163, dove ogni supereroe, lei compresa, e' riuscito a soddisfare i propri desideri, e dove i mutanti, attraverso la casata di Magneto, regnano sovrani su di una umanita' soggiogata e relegata a razza inferiore.
Questo e' l'affresco narrativo di "House of M", la miniserie di Michael Bendis e Oliver Coipel.
Merito della giovane Layla Miller, una dei pochi mutanti ad aver mantenuto la percezione della precedente realta', il cui potere di far riaffiorare i ricordi e' particolarmente opportuno.
Al seguito di una serie di conflitti tra chi vuole mantenere questa versione della realta' e chi invece vuole tornare a quella originale, Scarlet, delusa da tutto e da tutti, pronuncia le lapidarie parole :"Mai piu' mutanti!", ritenendo la propria situazione genetica la unica responsabile delle proprie, ed altrui, disgrazie.
Evento tragico, oltre ogni dire, che diventa un potentissimo trigger narrativo.
La grande famiglia mutante, che nel numero aveva la propria forza ed identita', subisce il suo colpo piu' duro : non piu' popolo, non piu' societa', ma di nuovo uno sparuto gruppo di reietti, senza poteri e privi di quella liberta' cosi' duramente conquistata.
La fatidica frase cancella in un attimo decenni di storia mutante, e lascia milioni di individui in balia dell'odio e della violenza xenofobica della folla senza nome.
Cio' che ne deriva e' un vero e proprio sterminio di massa.
La maledizione scagliata da Scarlet, ha effetto sia nel presente, riducendo ai minimi termini la razza dell'Homo Superior, che nel futuro : da questo momento infatti non nasceranno piu' altri mutanti.
Ma la pace e' di breve durata.
A stretto contatto con compagne dalla piu' serena vita famigliare, il suo passato lentamente riemerge spingendola in un vortice di gelosia e disperazione che la porta a distruggere anche i Vendicatori (come narrato in "Vendicatori divisi" sempre di Bendis del 2004).
Attaccati da un esercito di Ultron, e da una flotta Kree, poi rivelatisi entrambi costrutti creati dai poteri di Scarlet, il gruppo, minato da conflitti interni ed esterni, finisce per sciogliersi.
Caduta successivamente tra le braccia di Victor Von Doom, che la vuole come moglie ed alleata, Wanda viene salvata dai Giovani Vendicatori, versioni adolescenti del gruppo originale, tra le cui fila militano Wiccan e Speed, nei quali era migrata l'essenza dei due gemelli virtuali sulla quale Scarlet aveva costruito le loro fattezze umane.
La visione dei suoi figli creduti perduti, la conduce finalmente sulla strada della guarigione.
Questi gli eventi narrati ne "La Crociata dei bambini", miniserie del 2010/12 di Allen Heinberg (testi) e Jim Cheung (matite).
Tornando alle conseguenze di "House of M", ora rimangono solo 198 mutanti in tutto il mondo, e il compito di Xavier e' di radunarli per cercare di proteggerli.
Alla fine pero' molti di loro finiranno schedati dal governo e relegati nello Xavier's Institute, ora controllato dalle Sentinelle (come narrato nella mini "The 198" del 2006).
Proprio quando avevano raggiunto indipendenza e identita' sociale, tutto ripiomba nel caos e nella precarieta'.
Fedele alla legge che nulla si crea e nulla si distrugge, l'energia dispersa dopo la cancellazione dei poteri dei mutanti, si incarna in un essere chiamato "Il Collettivo", che dara' filo da torcere ai Vendicatori, nel frattempo ricostituitisi.
Ed Brubaker, Mike Carey, Cristopher Yost (2007-2010)
Visto il successo di "Decimazione" (titolo che identifica tutto il periodo narrativo successivo all'M-Day), la Marvel riprende a moltiplicare le testate mutanti.Escono "New Excalibur", effimera creatura di Claremont (che purtroppo aveva ormai perso gran parte del suo smalto), "Genesi Letale", mini di Ed Brubaker che narra di un fantomatico gruppo creato da Xavier prima dei nuovi X-Men del Giant Size del 1975, ma soprattutto "X-Factor"di Peter David, serie incentrata sulle vicende del gruppo capitanato dall'Uomo Multiplo, una vera e propria agenzia investigativa nell'ambito del Mondo Mutante, e che rimangono ben lontane dalle roboanti battaglie dei piu' famosi cugini.
La serie e' una piccola gemma sfavillante nell'ondivago oceano creativo delle serie mutanti.
Oceano che ricominciava a farsi turbolento e confuso.
La testata ammiraglia si spezzetta in tre corpose serie : "Astonishing X-Men" (2004), scritta da Joss Whedon, "X-Men" di Mike Carey, raffinato scrittore che pero' ha dato il meglio di se su prodotti indipendenti come "Lucifer" o "The Unwritten" della Vertigo, e "Uncanny X-Men" scritto da Ed Brubaker, mentre "New X-Men" viene continuata da Christopher Yost e Craig Kyle.
Una vera impresa per noi lettori, seguire le varie vicende, che spesso si intrecciavano in complicati cross-over, ma soprattutto difficilissimo per gli autori riuscire a costruire un Universo credibile e coerente.
Joss Whedon, futuro regista di Avengers e Serenity, cerca di seguire su Astonishing la via tracciata da Grant Morrison, sostituendo Frank Quitley con John Cassady, e riuscendo a mantenere alto il livello qualitativo pur in un fumetto mainstream.
Sfruttando la sua fama di autore affermato riesce a rendersi indipendente dalla Continuity, libero di sviluppare tutta la sua creativita'.
La serie fu continuata dopo 24 numeri, da Warren Ellis, coadiuvato dal poderoso Simone Bianchi.
Fine seconda parte
Ecco io ho smesso di seguirli proprio qualche tempo dopo la partenza di Morrison, che ha svolto con successo il suoi compito risollevando i mutanti ma lasciato poi una eredità difficle da gestire da autori meno capaci. Per esempio l'outing mutante e l'introduzione di una marea di personaggi freak, carne da macello per successive carneficine in un susseguirsi di sensazionalismo che alla fine ha fatto perdere la sensibilità ai lettori.
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