venerdì 18 novembre 2016

UNA (lunga) STORIA MUTANTE. Prima parte

La mutazione e' il detonatore per ogni esplosione evolutiva.
Se non fosse stato per un piccolo gene, apparentemente impazzito ma poi rivelatosi fondamentale per la nostra evoluzione, forse saremmo ancora appesi ad un ramo a guardare il mondo dall'alto (e visto come abbiamo gestito male questa nuova situazione, forse era meglio restare sugli alberi).

Il progresso tecnologico, tentando di risolvere le anomalie, ha finito per eliminare anche quelle potenzialmente utili, creando un periodo di stagnazione genetica.
Una soluzione drastica al problema potrebbe essere quella ipotizzata dal romanzo fantascientifico "L'araldo dello sterminio" di Michael Shaara del 1981, dove, tramite l'uso di un gas letale altamente selettivo (uccide tutti quelli che hanno un Q.I. inferiore ad un certo livello), si cerca di dare la spinta definitiva al genere umano.
Il concetto e' conosciuto : si chiama " preservazione della diversita'".
Questo la Marvel lo ha capito benissimo, ed ha cercato fin da subito di sfruttare, narrativamente parlando, le potenzialita' del gene X, il gene mutante.
Nella sua realta' le mutazioni sono improvvisamente esplose in tutto il mondo come bombe a tempo, determinando una forzata convivenza tra normale e diverso.
Con evidenti dolorose conseguenze.
Da anni infatti su TERRA 616 e' in atto in una guerra tra homo sapiens e homo superior, una lotta fratricida tra conservatori e progressisti, con il vincitore determinato a segnare il cammino del genere umano.
All'inizio i mutanti erano niente di piu' che uno sparuto gruppo di teen-agers afflitti dai dolori della crescita e alle prese con poteri e responsabilita' al di sopra delle proprie forze, semplicemente alla ricerca di un po' di pace e comprensione.
Oggi sono diventati una nazione ben organizzata, anche se divisa in fazioni, ognuna con una precisa idea di come gestire il proprio futuro.
Ma la strada per arrivare a cio' e' stata lunga e dura.
Il primo mutante copnosciuto e' Namor il Submariner,  nato nel 1939 dalla penna (e matita) di Bill Everett sulle pagine della rivista "Motion picture funnies weekly" della  Timely Comics, futura Marvel.
Namor, la cui vera natura si scoprira' solo successivamente, vive nel suo mondo acquatico, tutto compreso nel ruolo di Signore degli abissi, e ben al di sopra di ogni miseria umana (a parte qualche sortita sulla terra emersa a caccia di una compagna).
Ma i mutanti storicamente piu' famosi sono ovviamente gli X-Men.
All'inizio erano degli sprovveduti cucciolotti, gettati in pasto alle belve da una natura crudele, nell'arena gladiatoria della vita.
In seguto pero', hanno imparato a difendere piuttosto bene la propria liberta' e dignita'.
 
Suddividero' cronologicamente la loro storia secondo le gestioni dei principali autori che via via si sono succeduti al timone delle serie principali.
Stan Lee/Jack Kirby (1963-1966)
 
Gli X-Men sono nati dalle menti congiunte di Jack Kirby e Stan Lee nel lontano 1963.
Inizialmente erano solo 5 ragazzi (Scott Summers aka Ciclope, Jean Grey aka Marvel Girl, Hank McCoy aka La Bestia, Warren Worthington III aka Angelo e Bobby Drake aka Uomo ghiaccio) impauriti dalla loro diversita', che il piu' maturo Prof. Xavier (anch'egli un mutante) raccoglie sotto la sua ala protettrice, trasformandoli piano piano in un gruppo compatto ed efficiente.
La loro crescita avviene entro le mura dello Xavier Institute.

Apparentemente una normale scuola, e' in realta' una palestra, dotata di una Camera del Pericolo per allenarsi a sopravvivere, ma soprattutto un sicuro rifugio lontano dalla curiosita' dei cosiddetti normali, non ancora pronti ad affrontare la loro diversita'.
Il perenne scontro con Erik Lensherr aka Magneto, rivela le due anime del mondo mutante : chi vuole semplicemente vivere in pace, e chi invece vuole essere protagonista assoluto del nuovo passo evolutivo. Magneto avendo vissuto in prima persona il dramma dei campi di concentramento, non ha piu' alcuna fiducia nell'umanita', per cui vuole essere il solo protagonista del proprio futuro.
La sua posse, la Confraternita dei Mutanti Malvagi, dove militano i suoi figli Scarlet e Quicksilver, e' il primo gruppo organizzato che si scontra con i nostri giovani mutanti.
Qui l'aggettivo "malvagio" e' puramente semplificativo, fininendo per essere, la loro, piu' una guerra di opinioni, che tra buoni e cattivi.
In questa situazione conflittuale risulta difficile per l'Homo Sapiens riconoscere il vero nemico.

Il risultato e' la decisione  di difendersi da entrambi e  diventare cosi' il loro piu' accerrimo nemico.
Le Sentinelle sono immensi robottoni sensibili al gene X, creati dall'antropologo Bolivar Trask come estrema arma di difesa dalla minaccia mutante, e passati successivamente nelle mani del governo americano, nella persona del senatore Kelly.
Diventano il simbolo di questa xenofobia dilagante, e compariranno spesso nelle storie degli X-Men. Le battaglie combattute dai mutanti Marvel non hanno le caratteristiche della classica storia supereroistica, dove il villain e' animato da scopi criminali o vuole ottenere potere fine a se stesso, ma diventano lotte per la sopravvivenza, per il predominio di una razza sull'altra : mutanti contro mutanti, o mutanti contro normali.
La gestione di Kirby/Lee, e' importantissima per definire i personaggi, le loro dinamiche personali e di gruppo, e tutto il complesso mondo che li circonda. E' qui che si inizia a delineare l'albero genealogico del Professor X,  fondamentale per tutte le loro storie future, introducendo il personaggio del Fenomeno aka Cain Marko, suo pericoloso fratellastro.
In realta' egli non e' un mutante, ma ha ottenuto il potere di divenire inarrestabile tramite una gemma, che lo ha reso uno degli esseri piu' potenti dell'Universo.
La loro gestione dura solo tre anni (18 albi in tutto), e la serie sopravvive alla loro dipartita, con alti e bassi, per altri tre prima di chiudere.
Il Re, Jack Kirby per gli amici, grande seminatore di idee e spunti, questa volta (e nel suo periodo alla DC sara' purtroppo la regola), non riuscira' a vivere in prima persona il successo delle sue creature.
 
Chris Claremont (1975-1991)
 
Il rilancio delle collane mutanti avviene nel 1975 tramite il team creativo di Len Wein e Dave Cockrum, che in "Giant Size X-Men" introducono i personaggi di Wolverine, Colosso, Storm e Nightcrawler,  fondamentali per il futuro degli Uomini X.

Quest'ultimo in particolare esemplifica un passaggio essenziale : oramai la diversita' e' palese ed ancor piu' difficile, e drammatica, da gestire.
Difficile infatti passare inosservati con una pelliccia blu ed una coda da diavolo!
Dismesse le omologanti tutine dei primi personaggi, i nuovi X-men sono molto piu' caratterizzati, smaliziati ed aggressivi.
Il gruppo e' assemblato da Xavier per salvare i suoi storici pupilli perduti in missione sull'isola (vivente) di Krakoa, ma, risolta la situazione, rimarranno come componenti stabili, mentre gli originali, desiderosi di esplorare nuovi orizzonti,  trasmigrano altri gruppi : Hank, dopo la sua definitiva trasformazione fisica in una Bestia in pelliccia blu, nei Vendicatori, Angelo e L'Uomo Ghiaccio nei Difensori.

Ognuno cerca cosi' un sicuro rifugio sotto l'ala protettrice di supergruppi piu' "ufficiali" e riconosciuti.
Il vero deus ex machina delle storie mutanti di questo lungo e fertile periodo e' Chris Claremont che, dopo l'abbandono di Wein, ed insieme a John Byrne, scrive alcune pagine storiche per la vita, editoriale e non, del gruppo.
L'abilita' di Claremont e' stata quella di creare un universo autonomo dentro quello piu' ampio che la Marvel stava gia' tessendo da anni.
Un lungo affresco narrativo a cui i futuri scrittori dell'Universo Mutante (UM d'ora in avanti) verra' facile  agganciarsi per ampliarne i contenuti.
Durante il 1980 ad esempio, firma due vere pietre miliari : la "Saga di Fenice Nera" e "Giorni di un futuro passato".
Nella prima, Jean Grey, perduta la giovane ed ingenua freschezza degli inizi, raggiunge drasticamente piena maturita' dopo essere stata posseduta dall'entità cosmica della Fenice. Condizionata mentalmente da Mastermind, si trasforma nella sensualissima Regina Nera del Club Infernale (elite mutante che vive nella esclusivita' di un ristretto circolo di stampo massonico tra le cui fila militano Emma Frost e Sebastian Shaw).
Stretta in un corpetto di pizzo che ne evidenzia le forme, e' ormai lontana anni luce dalla timida liceale degli esordi.
Successivamente, sotto l'influsso della Forza Fenice (una potentissima entita' cosmica che vagava nello spazio alla ricerca di un'ospite), finisce per perdere il controllo e distruggere un'intera galassia trasformandone il sole in una nova.
Processata e condannata a morte dal Consiglio Integalattico, dopo essere riuscita a riacquistare la sua lucidita', si sacrifica per espiare i propri peccati, morendo tra le braccia di Ciclope.
In realta', come si scoprira' successivamente in "Phoenix: the untold story", l'idea di Chris era di far sopravvivere Jean anche se privata di ricordi e di poteri.
Un finale idilliaco, finalmente, per i nostri Mutanti.
Ma la Marvel la pensava diversamente, e questo fu solo il primo di una serie di divergenze artistiche che porto' anni dopo al divorzio di Claremont dalla Casa delle Idee.
Nel secondo, una Kitty Pryde adulta e proveniente da un futuro distopico dove i mutanti sono pochi e perennemente braccati da un regime poliziesco, tenta di creare una nuova linea temporale nel presente impedendo l'assassinio del senatore Kelly, l'evento che ha dato origine a tutto.

Queste due storie sono i primi segnali di una maturita' finalmente raggiunta da parte del fumetto supereroistico americano.
Evoluzione questa che si completera' cinque anni dopo con la British Invasion (e l'inglesissimo Claremont fu una vera Quinta Colonna).
Ma, vecchi o nuovi che siano, i mutanti continuano a perseguire il loro scopo principale : trovare un posto dove vivere in pace.
L'unico luogo in cui la diversita' e' la regola e non l'eccezione, e' lo spazio profondo.
La lunga saga spaziale che culminera' con il matrimonio di Xavier con la principessa Lilandra degli Shi'ar, razza aliena dagli strani capelli, diventa cosi' anche un momento di raggiunta serenita' per il gruppo.
In mezzo agli insettoidi della Covata, ai rettiliani Badoon, agli algidi Kree, ai mutaforma Skrull, i mutanti non si sentono piu' discriminati, e trovano un loro spazio esistenziale, anche se non esente da conflitti e combattimenti.
L'unico che riuscira', almeno momentaneamente, a sfruttare appieno questo momento idilliaco e' il Professor Xavier, che abbandonera' i suoi pupilli nelle mani di un redento Magneto, per una lunga luna di miele nello spazio.
Visto il successo delle serie mutanti, la Marvel decide di moltiplicarle :  
   nel 1983 nasce "New Mutants"di Chris Claremont e Bob McLeod, il primo esempio di scuola per giovani mutanti, dove muovono i primi passi Cannonball, Magik (la sorella di Colosso) e Shadowcat (Kitty Pryde);  
   nel 1988 la splendida serie "Excalibur" scritta dall'onnipresente Claremont e disegnata da Alan Davis, che da' ulteriore rilievo a personaggi, come Nightcrawler, Shadowcat stessa e Capitan Bretagna;  
   nel 1983 "Power Pack" scritta da Louise Simonson, minigruppo di minimutanti (la loro eta' media e' intorno ai dieci anni);  
   nel 1986 "X-Factor" di Bob Layton e Jackson Guice, dove si riforma il gruppo degli X-Men originali, mentre il Prof Xavier e' ancora nello spazio, e Magneto gestisce lo Xavier Institute.

Sulle varie testate Claremont organizza diversi cross-over, narrativamente utili per sviluppare trame complesse, e commercialmente redditizi perche' costringono il lettore all'acquisto di serie che mai egli si sarebbe sognato di comprare.
Nel 1986 inizia la prima epurazione nell' UM.
I Morloks, mutanti reietti che vivono nelle fogne di New York (palese il richiamo, di nome e di fatto, ai personaggi del romanzo di Wells : " La macchina del tempo"), vengono massacrati senza pieta' dai Marauders, spediti da Sinistro a caccia di inutili anomalie da eliminare.
Egli e' un mutante pressocche' immortale, con l'ossessione della manipolazione genetica.
Diventera' una vera nemesi per gli X-Men : lui e' la causa del risveglio di Apocalisse (altro mutante dalle origini millenarie assetato di potere), della creazione di Madelyne Pryor clone di Jean Grey e indirettamente di Cable.
Gli X-Men sono coinvolti in questa carneficina, durante la quale Angelo viene crocifisso.
Come conseguenza le sue ali verranno amputate e sostituite da protesi metalliche (da qui la sua crisi psicologica, che lo portera' a diventare uno dei cavalieri di Apocalisse).
Anche per lui e' finito il tempo dell'innocenza.
Il 1986 e' anche l'anno del ritorno di Jean Grey.
Ritrovata in un bozzolo sul fondo dell'oceano dagli Avengers, essa rivela che a morire non fu lei ma un costrutto creato dalla Forza Fenice.
Claremont non condivise mai questa scelta narrativa, avvenuta su di una testata non gestita da lui.
Comunque Jean aveva perduto il suo ruolo di compagna di Scott, sostituita da Madelyne Pryor prima, e da Emma Frost poi.
Nel 1988/89 esce la saga "Inferno", uno dei primi esempi di crossover che coinvolge tutte le testate Marvel, e che si avvale dei disegni di un Walt Simonson in gran spolvero.
Madelyne Pryor, ex moglie di Cyclope e clone di Jean, ha un figlio da lui, Nathan, spedito nel futuro per curarlo dal virus tecnorganico con cui Sinistro lo aveva infettato e che diventera' il mutante guerriero Cable, viaggiatore transtemporale, in perenne conflitto con la malattia che lo sta divorando,
Madelyne, frustrata dalla gelosa per il suo amore non pienamente corrisposto (Ciclope e' da sempre innamorato di Jean Grey), si allea con il demone N'astirh per conquistare mondo ed ex-marito.
Fallira' in entrambi gli obiettivi.
Nel 1988 Wolverine ottiene finalmente una serie tutta sua.
Dopo una mini di 4 numeri scritta da Claremont e disegnata da Frank Miller nel 1982, in cui si mette in risalto l'anima giapponese del personaggio, parte la sua avventura editoriale in solitaria, che durera' con lineare successo fino al 2003, e sara' seguita da "Wolverine : Originche indaga sul cupo e misterioso passato del "ghiottone".
La sua vita editoriale continuera' cosi' ininterrotta per circa 26 anni, fino alla sua morte per mano dello scrittore Charles Soule.

Nel 1990 il crossover "Programma Estinzione", riprende e sviluppa un altro importante tassello dell'arazzo narrativo mutante :  l'isola di Genosha. Questa e' un'isola/nazione dove i mutanti sono schiavizzati ed utilizzati come mera forza lavoro, e la cui forza di polizia, i Magistrati, agli ordini del cyborg Cameron Hodge, tenta di catturare i componenti dei vari gruppi x.
La conseguente sconfitta dei Magistrati e la liberazione dal loro sistema oppressivo, determina la nascita di una democrazia: l'isola diverra' un rifugio sicuro per i mutanti in fuga dalla societa' umana, mettendo le basi per la costruzione di una vera Nazione indipendente.
Nel 1991 Claremont lascia la serie, e la Marvel, per divergenze artistiche.
Ma le sue creature sono gia' adulte e pronte muoversi autonomamente nel mondo fumettistico. Lo scontro con la casa delle idee riguardava i suoi piani futuri per i gruppi mutanti, tra cui la morte del Prof. X e di Wolverine, personaggio quest'ultimo, che gli era sfuggito di mano prendendo una via editoriale autonoma.
Difficile che la Marvel allora decidesse di eliminare due dei suoi personaggi piu' redditizi.
Lo fece molto piu' tardi, ma la situazione allora era molto cambiata . a Marvel aveva perso i diritti cinematografici dei personaggi, che ormai rendevano piu' da morti che da vivi.
 
Scott Lobdell, Fabian Nicieza, Mark Waid, Jeph Loeb (1991-2001)
 
Nel 1990/91 sulle pagine di New Mutants, poi divenuta X-Force, vengono lanciati Rob Liefeld come autore completo, e Cable e Deadpool come characters.

Se del primo, divenuto poi uno dei fondatori della Image, si ricordano soprattutto le anatomie impossibili, i secondi invece sono diventati nel tempo personaggi fondamentali per il Marvel Universe.
Nel 1993 Cable, di cui sopra si e' accennato, diventa titolare di una serie autonoma.
Deadpool invece ottiene una sua testata solo nel tardo 2008, ma ad oggi, soprattutto dopo la dipartita di Wolverine, e' il mutante piu' famoso (e redditizio).
La gestione Lobdell e soci e' fatta di eventi fracassoni e ridondanti, di grande successo economico ma molto meno memorabili da punto di vista qualitativo.
E' bene ricordare che il 1995 e' l'anno della nascita della Image.
L'arrivo sul mercato, e l'ottimo gradimento da parte del pubblico, di una casa editrice che puntava piu' sulla esagerazione di costumi e dinamismi, che sulla qualita' della scrittura, costrinse i concorrenti ad un rapido adattamento.
E' il caos grafico a farla da padrone, sono ormai lontanissime le morbide ed essenziali linee di Kirby, i personaggi risultano come scolpiti nella roccia, freddi e granitici, mentre le trame si semplificano fino alla banalita'.
Nel 1995/96 esplode l'"Era di Apocalisse", crossover di Scott Lobdell, Mark Waid e Fabian Nicieza et al. (testi), Joe Madureira, Andy Kubert et al. (disegni).
Legione (figlio psicotico di Xavier e mutante dalle multiple personalita') decide di tornare indietro nel tempo per uccidere Magneto.
Finira' invece per sopprimere il genitore, creando una anomalia temporale, che successivamente diventera' un vero e proprio universo alternativo.
Come conseguenza di cio' il mondo, ora Terra 295, e' in mano ad Apocalisse, il potentissimo mutante venuto dal lontano passato dove era adorato come una divinita', e che, senza Xavier ad intralciare i suoi piani, ha avuto vita facile nell'ergersi come dominatore supremo della Terra.
Questo effetto farfalla si riverbera su tutte le testate Marvel, e solo l'intervento di un altro mutante venuto da un futuro alternativo, il poliziotto Alfiere, riuscira' a riportare la realta' alla normalita'. Dalle ceneri della miniserie, nel 1995 nasce la collana "X-Man", incentrata su Nate Grey, nato in laboratorio dal mix genetico di Ciclope e Jean Grey e che proviene appunto  dalla realta' alternativa dell'Era di Apocalisse.
La serie, scritta da Jeph Loeb, durera' fino al 2001, ennesimo episodio di una storia ormai divenuta caotica.
Nel 1995 la saga "Attrazioni fatali" riporta alla ribalta gli Accoliti, terroristi mutanti inventati da Claremont nel 1991, rifugiatisi sotto l'ala protettrice di Magneto.
Prima di loro altri gruppi organizzati si era scontrati con gli X-Men : la gia' citata Confraternita dei Mutanti Malvagi, e i Satiri, reclutati ed allenati da Emma Frost (la Regina Bianca del Club Infernale) come antagonisti dei Nuovi Mutanti.
Il 1996 e' l'anno di "Onsalught", e soprattutto l'anno in cui la Marvel decide di fare un salutare reset di tutte le sue testate non-mutanti.
Il motivo e' il solito : troppa carne al fuoco, e un po' di confusione creativa.
Ma per riazzerare un intero universo ci vuole un villain all'altezza, e Onsalught e' davvero perfetto.. Egli e' il tipico prodotto dell'epoca Image : potente, smisurato, e con un costume ipertrofico e pieno di inutili orpelli.
I ripetuti sforzi mentali compiuti da Xavier per sottomettere Magneto arrivano a renderlo catatonico, col risultato di farne emergere la controparte totalmente malvagia.
Il superessere che nasce, Onsalught appunto, e' dotato dei poteri del Prof X, Magneto, Nat Grey e Franklin Richards (figlio di Reed Richards e Sue dei Fantastici 4), e da' filo da torcere a tutto l'Universo Marvel.
I suoi principali eroi (Thor, Cap, i Vendicatori), dopo essere riusciti finalmente a sconfiggerlo, sono dati per morti.
In realta', Franklin Richards riesce a nasconderli in un mondo tascabile di sua creazione, poco prima della loro distruzione.
Essi, in questo comodo rifugio, rinascono senza memoria delle loro vite passate.

Con questo escamotage la Marvel fa ripartire tutte le testate dei suoi personaggi piu' importanti, dai Fantastici Quattro ai Vendicatori, riscrivendone le origini.
Questa operazione e' chiamata "Il ritorno degli eroi", e dura (per fortuna) solo 12 mesi.
Ma, come spesso succede, tutte queste furbate editoriali alla lunga stancarono anche quel pubblico di fedelissimi che fino ad allora le aveva premiate con grosse vendite.
Le serie mutanti saranno le uniche a continuare indisturbate le loro pubblicazioni.
Nel 1997 un altro crossover, "Operazione : tolleranza zero", rinnova lo scontro mutanti vs. Governo Americano, Sentinelle comprese.
Ma al di la' di ogni sforzo, la nave cominciava ad imbarcare acqua.
Anche il ritorno di Chris Claremont nel 1998 alle gestione di ben due collane (Uncanny e X-Men), non sortisce i rivitalizzanti effetti sperati, ed egli viene spostato sulla collana "Xtreme X-Men", che narra le vicende del gruppo capitanato da Storm, segnando, per colui che fu l'Uomo X dei vitali anni ottanta, un punto di non ritorno.
Fu allora che, per portare una ventata di qualita' ed originalita', sulla testata principale delle serie mutanti viene chiamato colui il quale su queste caratteristiche aveva costruito tutta la sua carriera : Grant Morrison.
 
Fine prima parte.

4 commenti:

  1. Si può aggiungere un tassello che fa parte della storia di uncanny x-men (UXM). La testata rimase ibernata per 5 anni, più o meno dal 1970 al 1975. Il dopo-Kirby era stato calante e questo proprio nel periodo in cui altre pubblicazioni marvel stavano "esplodendo" grazie ad un rinnovamento delle trame e della grafica. Prorio al termine di questo primo ciclo arrivarono prima Jim Steranko ('68) e Neal Adams ('69, con Roy Thomas ai testi) che rivoluzionarono un bel po' il mood polveroso di Don Heck. In questo ciclo per la prima volta Magneto si toglie la maschera ed il villain brutto e cattivo bidimensionale Kirby-style diventa un essere umano complesso e tridimensionale: Questo è solo un esempio, uno dei tanti semi che Claremont seppe sfruttare nel decennio successivo. Lo stesso Byrne fu molto influenzato dal lavoro di Adams. Tutto questo lavoro "seminale" però arrivò forse dopo il tempo massimo, o forse era troppo avanti, chissà, e non evitò la chiusura della testata.

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  2. Grazie dell'apporto.
    non si riesce mai ad essere esaustivi.

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  3. Mazza che casino. Non vorrei fare la figura del reazionario. Io sono arrivato fino a Fenice Nera, a suo tempo. Che, per me, fu uno dei momenti più gradevoli di tutta la mia fruizione fumettista superoistica, e ci metto anche gli Excalibur di Davis. A me solo il sapere che Jean Grey era ancora viva mi diede un certo fastidio e, per me, personaggi importanti (me ne rendo conto) come Gambit, Cable e Deadpool sono maschere di cui non avverto lo stesso spessore di quelli che ho letto per più di un decennio. É così o semplicemente non li conosco abbastanza per apprezzarli? Tra l'arrivo di Morrison e la fine della grandezza di Clearmont c'é stata qualità paragonabile alla saga di Fenice Nera o solo confusione mutante?

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    1. Rispondo per me: la parentesi Morrison/Quitel è stata un'isola felice in una gran confunsione. Ne ha fatta un po' anche Morrison ma credo che di questo ne parlerà Steve nel prossimo post. Dal mio punto di vista gli X-Men si sono inchiodati veramente dopo la gestione Claremont/Lee a ridosso del boom Image nel 1990 circa. Forse la cosa migliore che è capitata poi è stata la terza serie di Astonishing X-Men, la run di Whedon e Cassaday (2004). Molto curata moderna e comunque avvincente come le vecchie storie. Come mai? Perchè Whedon non assecondava tutte quelle vaccate crossover epocali che avvengonoo nell'universo marvel a cadenza semestrale e tirava avanti con le sue storie! PS: Robo quei tre personaggi che citi sono poco graditi anche da me.

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