lunedì 6 aprile 2015

Cute marsupials

by Robo

Eutheri. Le buone (vere) bestie. Siamo noi mammiferi placentati. 

É un po' autocelebrativo ma noi siamo autocelebrativi. L'idea dell'evoluzione come fenomeno progressivo dal peggiore al migliore é dura a morire: noi uomini siamo Primati, non Ultimati, il nostro gruppo é denominato appunto bestie per bene, allargando la visione siamo Eukariota, abbiamo veri nuclei (sticazzi!) non come i Procariota che ancora non ce li hanno. Peccato che questi ultimi hanno cambiato la storia del mondo come noi "veramente nucleati" ancora non abbiamo fatto (ma siamo sulla buona strada per riuscirci, così finalmente potremo guardare nei flagelli un batterio e dirgli "adesso anche noi siamo riusciti ad alterare l'atmosfera!"). 

Esistono però altri modi di essere Mammalia. Sono modalità che vengono da lontano, nel tempo profondo in cui i dinosauri dominavano le terre ed essere mammiferi significava occupare nicchie notturne, significava essere tendenzialmente piccoli. Allora accanto, ribadisco accanto, alle buone bestie c'erano i Methatheri, le bestie al di là, al di là dell'essere buone e quindi superate nella gara evolutiva da noi veri mammiferi vincenti e bellicosi, costrette in buona parte a sopravvivere solo in un'isolata terra mai calpestata dalle buone bestie fino a tempi storici, l'Australia. Il nome giusto per i marsupiali, ed in realtà sotteso e pensato dai nomenclatori, era "bestie che dovete farvi più in la" (quando arriviamo noi placentati). 

Poi ci sono anche i relitti della storia, i monotremi o Prototheria, che si contano sulle dita di una mano: ornitorinco, tachiglosso e tre specie di echidna; parecchio cool per la loro stranezza, ma cinque in tutto nel mondo. Fanno le uova, atto che noi associamo agli uccelli ma essere mammiferi non significa partorire figli, significa avere ghiandole mammarie ed i monotremi le hanno. I marsupiali non sono solo in Australia ma é indubbio che con essa vengono associati come in un meme articolato. In realtà gli opossum sono americani, sono i discendenti di una schiatta di marsupiali che é stata divisa da quelli australiani dallo spostamento dei continenti e mai più si sarebbero incontrati. Con un'eccezione parrebbe: il monito del monte, i cui antenati avrebbero attraversato l'antartide (in periodi nei quali essa non era ancora così a sud) per ritrovarsi nelle foreste costiere cilene con i propri lontani parenti americani. 
Eccolo qua é carinissimo:  


 Dopo questa divagazione amerinda torniamo a bomba in Australia. Lasciando da parte lo strafamoso koala (che sarà pure bellino ma la mamma nutre il koalino con una secrezione anale!) ci sono alcuni marsupiali più o meno degni di entrare in una galleria di musetti stimolanti la nostra attrazione interspecifica verso i segnali infantili (occhi grandi e/o forme tondeggianti, etc.). Su suggerimento cito il wombat, in particolare il vombato ursino che é una sorta di orsetto marsupiale scavatore australiano, altre specie di wombat hanno un muso quasi suinesco che lascia un po' interdetti. 
Ecco a voi il vombato ursino:



I vombati hanno la tasca del marsupio che si apre posteriormente, ció fa si che nelle attività di scavo proprie di questi animali, questo non si riempia di terra. Tra i parenti estinti dei vombati ma non sulla medesima linea evolutivasi situano i più grandi marsupiali esistiti: i Diprotodon. Simil-vombati giganti (anche se la cresta ossea pare indicare un muso di foggia parecchio diversa) i cui esemplari più grandi raggiungevano le dimensioni di un moderno ippopotamo e forse le abitudini pascolatorie acquatiche con degli enormi incisivi atti a recidere. 


Un'altro cute marsupial é certamente il bilby. Da con confondersi con il quasi omonimo (e adiacente per consonante centrale) Bimby, che é tutt'altra cosa, il bilby é un particolare tipo di bandicoot, più precisamente viene indicato come bandicoot coniglio per via di una supposta somiglianza col lagomorfo in questione che secondo me si limita alle orecchie. I miei più giocherelloni amici si ricorderanno il protagonista di una serie di platform games che si chiamava Crash Bandicoot, ecco il bilby...non somiglia molto a Crash! Anche perché non somiglia affatto agli altri bandicoot che sembrano più grossi toponi col muso più o meno lungo. I bandicoot si trovano anche in Nuova Guinea e hanno la caratteriatica di sviluppare, ancorchè marsupiali, un abbozzo di placenta tra embrione e circolo materno. Ecco un bilby, cucciolo probabilmente, sono più grandi da adulti. 


 Infine vi cito una tipologia di Macropodidi, ossia canguri. Di norma i canguri non sono molto graziosi, le loro forme hanno un che di sgraziato ed il capo ha una vaga e casuale somiglianza con quello di un camelide. Ma alcuni sono più morbidosi, in particolare il quokka:





 Epilogo (pistolotto finale). 


L'Australia con i suoi marsupiali é un esperimento evolutivo mirabile, come il controllo di un esperimento in doppio cieco: cosa succede se animali di linee evolutive diverse occupano le stesse nicchie ecologiche? Il risultato è che alcune cose si ripetono: ci sono scoiattoli volanti marsupiali, talpe marsupiali, il koala occupa la nicchia degli erbivori arboricoli tipo proscimmie o bradipi, il cuon  tigre si comporta più o meno come un gatto, il tilacino assomigliava molto, nelle forme corporee ad un canide e l'estinto Tylacoleo era un predatore delle dimensioni e della sagoma di un grosso felino, anche se non uccideva le sue prede con i canini ma con...gli incisivi. Quindi più o meno ci siamo, fatti salvi eventuali vincoli di sviluppo, ma dove sono i pascolatori? Niente mucche, pecore, antilopi. 
Dove sono? 
Ah...ci sono, sono i canguri. Bé, qui l'Australia ha avuto un guizzo di originalità.

1 commento:

  1. Nell'ambìto àmbito (peccato che il Moro non leggera mai questo commento) di marsupiali e videogames ti segnalo che il Quokka è uno dei principali mostri (e fonti di cibo) del roguelike forse attualmente più celebre, Dungeon Crawl Stone Soul (DCSS).
    E devo ammettere che fino ad oggi pensavo fosse una creatura inventata ...

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