mercoledì 3 dicembre 2014

Le Vite degli Astri (Parte 1: Oh, How Many Beautiful Daughters!)

Nascite e morti si susseguono nel cielo, gioventù e maturità si incontrano, e lunghe non-morti cosmiche hanno luogo.

Tutto ciò che segue è il risultato di un antico e sincero amore, ma non avendo io conoscenze specifiche del settore prendetelo per quello che è: una narrazione sintetica di altre letture.
Robo


Incipit
Se una sera avrete la fortuna di trovarvi in un posto in cui l'inquinamento luminoso non offusca la ricchezza del cielo notturno vi consiglio di alzare gli occhi al cielo. La vista della notte stellata è di per se un piccolo miracolo di bellezza ma molte meraviglie sono nascoste al nostro limitato sguardo dalle distanze siderali.
Ora provate a pensare alle stelle come se fossero abitanti della città della volta celeste; a voi da quaggiù appaiono più o meno tutti uguali. Piccoli e brillanti cittadini del cielo che si agitano come se volessero richiamare tutti la nostra attenzione.
Ma c'è dell'altro che la lontananza ci nasconde: colori e storie. Così come delle persone che incontriamo per strada non abbiamo che una visione parziale che ci racconta solo una parte della vita così dei cittadini astrali vediamo un fermo-immagine di una lunga (secondo i nostri canoni) e talora burrascosa esistenza.
Nascite e morti si susseguono nel cielo, gioventù e maturità si incontrano, e lunghe non-morti cosmiche hanno luogo.



I colori
Oh! Be A Fine Girl, Kiss Me!
Questa filastrocca serve agli astronomi per ricordarsi la classificazione delle stelle a seconda della temperatura superficiale, ossia, in definitiva, del colore. Dalle più calde, le bianco-azzurre di classe O alle gelide (si fa per dire) rosse classe M.
Se i nostri occhi fossero telescopi alzando la testa in sù di notte vedremmo lontani globi ardenti ognuno della  propria tonalità, con sfumature che ci consentirebbero di costruire gruppi. Se torniamo alla similitudine con le persone è come se, andando in giro per strada, cominciassimo a contare e catalogare le ragazze bionde, le rosse, le castane, e così via; ma una biondina può essere tale solo per un certo periodo della propria vita e questo vale anche per i nostri astri.
Il colore di una stella non è per sempre, a parte alcuni casi in cui varia molto poco.
Ci dice molto ma se non conosciamo altro (massa e distanza) resta una conoscenza incompleta, quasi frivola: se mi piacciono le more ci attaccherò più volentieri discorso ma per una cosa seria vorrò saperne di più di una ragazza, a prescindere dal suo colore di capelli.

Oh! BA Fine Girl, Kiss Me!

 Le stelle nascono tutte in una nube incolore, alle lunghezze d'onda del visibile; da bebè emettono nell'infrarosso, da adulte il loro colore diviene manifesto ai nostri occhi ma come le donne col tempo possono cambiare tinta: magari bionde da ragazze poi rosse da anziane. Alcune addirittura passano dal biondo platinato (un bianco-azzurro in realtà) al fulvo e poi ritornano al primo colore come signorine volubili (una volubilità in scala cosmica, che parliamo di molti milioni di anni).
Le più longeve si incanutiscono inesorabilmente in nane bianche, mentre talune dal carattere esplosivo (non in senso metaforico) e che muoiono giovani si fissano in un moro, corvino, vampiresco stato di non morte (buchi neri).

Ma andiamo con ordine. Se vogliamo conoscerle come si deve abbiamo bisogno di sapere quanto pesano...
Continua su  Parte 2: La Massa


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