SASS PORDOI-2014. Il tempo virtuale
Appena scesi dalla funivia, come da un'astronave dopo un lungo viaggio siderale, si spalanca davanti ai nostri occhi famelici un immenso oceano di roccia bianca, onde cristallizzate in riccioli di pietra come spuma di mare, quel mare che in fondo era, 25 milioni di anni fa.Un mondo alieno, sospeso sul nulla.
Era quasi inevitabile fantasticare su cio' che in realta' e' durato solamente una manciata di minuti, il percorso da valle al cielo, nella cabina stipata di viaggiatori, che sembra davvero averci portato ai confini del mondo conosciuto.
Come tanti piccoli Dei Asgardiani, attraversiamo solennemente il Ponte dell'Arcobaleno e finalmente giungiamo in vista della Citta' Galleggiante, coronata da soffici nuvole, sotto un cielo di un azzurro che ferisce, e che spinge la vista a spingersi oltre il limite dell'orizzonte.
Piantato nel mezzo come una Torre di Guardia, c'e' il cono rovesciato del Piz Boe' con la sua piccola ferrata, che ti prende per mano e ti porta ben oltre i tremila, regno iperuranico finalmente raggiungibile per noi semplici amanti della montagna con qualche velleita' alpinistica.
La salita, purtroppo penalizzata dalla sua facilita', e' intasata da gitaroli dall'improponibile fisicita', ma finisce per essere in fondo meravigliosamente lenta.
Ci sentiamo un po' Bonatti, sperando che egli non cada dall'empireo dal troppo ridere, mentre arranchiamo tra speroni di roccia mille volte calpestati, ma ancora vergini nella nostra fantasia che continua a galoppare instancabile.
Giunti in cima, ci si trova improvvisamente al centro del Tutto : intorno e sotto il gruppo del Sella, la Marmolada, l'Alpe di Siusi, la val di Fassa e di Fiemme.
L'intero anfiteatro dolomitico giace ai nostri piedi, alla portata della macchina fotografica.
Ecco, qui sta l'inghippo.