By Robo
In Italia c'é l'orbettino (Anguis fragilis). É parente delle lucertole e come queste ultime ha le palpebre che i serpenti invece non hanno. Per salvarsi la vita può lasciare la coda, che conta per più della metà della lunghezza, ad un eventuale aggressore. Relativamente vicina all'orbettino é la south California legless lizard (sotto)
Vi sono anche specie di sauri senza arti più vicine ai gechi che alle lucertole e che condividono con questi ultimi la capacità di emettere vocalizzazioni, mentre invece i serpenti sono muti e soffiano.
Sotto una specie di geco-senza-gambe il cui capo assomiglia, del tutto casualmente, a quello di un piccolo coccodrillo
Anche tra gli avi comuni di mammiferi e rettili, cioè gli anfibi, c'é qualcuno che ha perso le gambe, dopo averle acquistate, perché non gli servivano più:
1. La greater siren (Siren lacertina) in realtà ha ancora due piccoli arti anteriori funzionali ma molti suoi parenti stretti li hanno persi del tutto assumendo un aspetto serpentiforme. Sono parenti delle salamandre
2. Le cecilie (ord. Apodi), che non derivano tale nome in onore di qualche figura femminile ma dal latino caecus, anche se cieche del tutto non sono.
Sono cacciattrici sotterranee o acquatiche e le più grandi mangiano anche topini e piccole lucertole. Alcune di loro sono vivipare, ossia non depongono uova ma partoriscono piccole cecilie nutrite dalla madre con la propria pelle che si arricchisce di lipidi e proteine dopo il parto. I nuovi nati la grattano con i denti e crescono velocemente; che io sappia é una modalità unica in natura, come se un neonato umano si mangiasse brandelli della mamma...
Sotto due primi piani, uno più inquietante dell'altro, di specie del gruppo:
E i mammiferi? La selezione naturale ha agito sulle gambe ma al massimo per la trasformazione in pinne; anche in mammiferi altamente modificati come i cetacei le ossa del bacino non sono scomparse, sono ancora presenti seppure vestigiali
In altri casi la selezione naturale ha agito nella direzione di aumentare il numero di arti ma far crescere una o due braccia in più in un mammifero é operazione molto complessa, bisogna che si duplichino dei geni particolari chiamati HOX che determinano dove-cresce-cosa.
Queste duplicazioni sono state il motore della biodiversità biologica ma, una volta giunti ad animali complessi come i vertebrati, è più probabile che una mutazione così fondamentale si trasformi in un disastro.
Meglio allora usare qualcosa che già é presente: la coda.
La coda é una struttura prettamente muscolare che può svolgere diverse funzioni tra cui quella di segnalare stati d'animo del portatore, ma non ci vuole tanto a trasformarla in organo prensile che ti lascia libere le braccia mentre, appeso, cerchi il cibo o lo consumi. É così che fanno, tra gli altri, il formichiere arboricolo tamandua
Il massimo livello però é stato raggiunto da un gruppo di primati del nuovo mondo: le scimmie ragno del Sudamerica
L'estremità della coda ha una zona glabra che esercita una forte presa sulla corteccia, inoltre gli studiosi affermano che queste scimmie hanno una precisa rappresentazione cerebrale dei sensori di pressione di quella zona. In pratica nel loro homunculus talamico o, in questo caso, simiancula, la coda é ben rappresentata. É, in tutto e per tutto, un vero quinto arto.
Probabilmente ha a che fare con la presenza delle cure parentali: per scavare tane capienti in cui partorire e nutrire i piccoli, spostare i detriti e non, semplicemente, muoversi nel sottosuolo, ci vogliono vanghe biologiche. Le talpe dorate hanno addirittura perso gli occhi ma hanno mantenuto le zampe, corte, ma le hanno ancora
Quale che sia il motivo, simil-serpenti pelosi non se ne sono mai visti... fino a marzo di quest’anno Furry Green Snake Found In Thailand - YouTube (fake?)
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