by Robo
Due strane creature, di certo tra le più inusuali che si incontrano percorrendo le vie della foresta finirono per trovarsi, diciamo, faccia a faccia. Quella che proveniva da sinistra rizzó il capino per meglio vedere in chi si fosse imbattuta, mentre l'altra, che transitava da destra allungó un'antenna per cercare di carpire informazioni chimiche su chi gli sbarrava la strada. Sembrò loro di specchiarsi l'un l'altra: entrambe avevano un corpo allungato sostenuto da una doppia fila di corte zampette; in cima il capo era munito di lunghe antenne mobili. Ma era come se uno specchio deformasse alcuni particolari.
L'esserino di sinistra aveva una cute morbida e setosa, quello di destra era stretto in un'armatura lucida e rigida, ma entrambe le cuticole erano fatte dello stesso materiale: chitina. Alla fine da sinistra si levò un vocino: "e tu che saresti?". "Veramente potrei farti la medesima domanda", rispose una voce a destra. "Non é cortese rispondere ad una domanda con un'altra domanda comunque sono un onicoforo: questo".
"Un che? Mai sentito nominare", disse di nuovo la voce di destra. "Forse mi conosci come velvet worm, ma non mi hai ancora detto che sei tu, intanto so che sei uno screanzato!" sbottó l'onicoforo. "Vabbè, vabbé sono un miriapode", disse con un'aria di sufficenza l'interlocutore. "Ah! Ho capito un millepiedi". "Cosa?" ruggì il miriapode, "mi confondi con quegli stupidi detritivori che secernono liquido puzzolente per difendersi? Io sono un predatore! Sono la tigre degli artropodi! Sono del sottogruppo dei chilopodi, sono una scolopendra: questo!".
"Quante gambe hai?" chiese placidamente O. "Non saprei non le ho mai contate... credo una quarantina circa, ma con un numero dispari di metameri, come in tutti i chilopodi", rispose S. "Sai", puntualizzó O, "esiste un millepiedi, un diplopode che tu tanto disprezzi, che di gambe ne conta 730, molte più di te; tipo questo!"
S. cominció ad irritarsi, "cosa vorresti dire? Che siamo in podocrazia? Non conta il numero, conta l'efficenza!", strillò S. E proseguì: "lo vedi il mio primo paio di gambe? Si chiamano forcipule sono modificate per essere mortali artigli veleniferi, anzi sai che quasi quasi le uso su di te? Così, per vendicare la buona conversazione che stai uccidendo!". "Ooooh, calma metamerico amico", disse O, "mi so difendere anch'io sai. Il MIO primo paio di zampo poggia su una struttura ghiandolare che mi permette di spruzzare una colla a presa rapida che blocca inesorabilmente le mie prede così che io le possa digerire e spezzettare (prima digerire poi spezzettare) con le mie piccole mandibole che sono simili alle unghiette poste al temine delle mie zampe. Inoltre non vedi che sono più colorato di te? Vuol dire che sono velenoso; é un avvertimento per i predatori". S esitó, uno scontro avrebbe potuto nuocergli e, dissimulando, cambió discorso: "sai, la mia schiatta allargata, quella dei mandibolati, é stata la prima a colonizzare le terre emerse, anche se qualche chelicerato afferma che é stato il loro gruppo a mettere la bandierina degli zannuti sul suolo asciutto", concluse scuotendo il capo in segno di disapprovazione. "Inoltre", proseguì, il mio gruppo ha dato origine agli insetti, il gruppo di artropodi di maggior successo", concluse altezzoso, "tipo questo!"
"Ooops...", riprese, "mi sono sbagliato questa é una larva di coleottero, non un'adulto. Molti insetti, i più derivati, passano attraverso forme giovanili che non assomigliano per nulla agli adulti, né per aspetto né per abitudini, spesso neppure per fonti alimentari. Noi miriapodi invece da giovani siamo una versione ridotta di ció che saremo da adulti e ci arriviamo con le mute".
"Wow!", disse O, "sei molto fiero della tua discendenza che, tra l'altro, talora divori. Ma lascia che ti parli della mia ascendenza. Taluni pensano che noi onicofori siamo la linea basale da cui vi siete evoluti voi miriapodi. La forma del corpo e le antenne richiamano le vostre. Saremmo una versione senza armatura e meno accurata di voi ma forse le cose non sono andate proprio così. Le mie antenne e le tue non sono omologhe, a quanto pare, e il mio sistema nervoso ha una struttura diversa da quella di tutti gli altri artropodi. Noi onicofori siamo sister taxon degli artropodi, non artropodi veri e propri.
I miei parenti dominavano i mari del cambriano ed avevano subito una radiazione evolutiva occupando molte nicchie. Erano i dinocaridi: esseri come questi!
Opabinia |
Anomalocaris |
Mangiavano con tutta probabilità i trilobiti (TUOI parenti) gli artropodi di maggior successo di quell'epoca lontana, 600 milioni di anni fa. E secondo alcuni noi onicofori siamo rappresentati anche dal più famoso dei fossili cambriani: la star Hallucigenia
Lapis-jersey version |
"Allora che dici mio corazzato amico? Non é mica male essere un velvet worm...".
Nessun commento:
Posta un commento